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Edgar Morin, La mia parigi, i miei ricordi, Cortina editore

Creato il 15 gennaio 2014 da Atlantidelibri

 

Vita piena quella di Edgar Nahoum, il vero nome di Edgar Morin, filosofo e sociologo di fama mondiale. Un appassionato resoconto dei suoi giorni parigini prende vita in questo libro, da quelli dell’adolescenza, con la morte della madre negli anni Trenta, l’adolescenza cinefila a pigalle, le peripezie per salvarsi la vita durante la seconda guerra mondiale,combattendo i nazisti in città, scampando diverse volte alla morte.

Amico di Marguerite Duras, fu spesso ospite nel suo “salotto”, in compagnia di Queneau, Georges Bataille, Albert Camus, Maurice Merleau Ponty, Jacques Lacan. Se non siete ancora caduti dalla poltrona, non so cosa vi sorprenda!

Aderì al Partito comunista nel 1946, ma già tre anni dopo ne era fuori, non condividendo l’orrore staliniano. Fu tra i primi ad accorgersi della portata delle proteste che presero il nome di Maggio sessantottino, e non ha mai smesso di essere un protagonista della cultura a livello mondiale, neppure ora, giunto alla veneranda età di novantadue anni. Davvero splendide queste sue memorie dei giorni e delle emozioni vissute a Parigi!

 

Edgar Morin, La mia parigi, i miei ricordi, Cortina editore

trad. Susanna Lazzari

 

“Benché la prendessi due volte al giorno, la linea numero 2 non smetteva di rivelarmi la sua intensa poesia. Sentivo come di salire in cielo nel momento in cui il metrò usciva da terra, alla fermata Combat, per poi arrivare maestosamente alla stazione Jaurès.” Evocando ricordi legati ai differenti anni e ai vari quartieri della capitale, da Saint-Germain-des-Prés a rue Soufflot, dal Marais a Montparnasse, Edgar Morin racconta la sua vita, iniziata l’8 luglio 1921 in rue Mayran, nel 9° arrondissement di Parigi, ai piedi della butte Montmartre. A ogni trasloco corrispondono tappe diverse della vita amorosa e intellettuale dell’inventore del “pensiero complesso”: un itinerario nel cuore di Parigi, la città amata, dei caffè e dei bistrot frequentati dagli intellettuali, un racconto sfavillante di intelligenza e di ironia dal più anticonformista dei giovani novantenni, che ha vissuto da protagonista le vicende culturali e politiche dell’Europa degli ultimi sessant’anni.

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