Di Edna O’Brien si è detto avere “the soul of Molly Bloom and the skills of Virginia Woolf, e di certo questo libro confermano appieno le sue doti.
Ispirato da un incidente molto controverso che ha avuto luogo in Irlanda a pochi anni fa, il cosiddetto “X case” del 1992, sentenza con cui la Corte suprema irlandese aveva stabilito che l’aborto dovesse essere garantito nei casi in cui la vita della madre fosse in pericolo, suicidio compreso, quella di Mary è una storia avvincente e potente.
Erano anni in cui la società irlandese manteneva ancora un terribile silenzio per quello che riguardava i fatti che avevano a che fare con la sessualità, con la complicità di uno stato che ha sempre assecondato i desideri di una chiesa molto “talebana”
Quando i risultati di un ‘analisi confermano la gravidanza di Mary, violata dal padre, Chiesa e Stato usano i loro pieni poteri per far rispettare le leggi che vietano l’aborto; le conseguenze sono devastanti. Mary si trasforma da terrorizzato innocente ad altra persona, il suo destino viene posto nelle mani dell’apparato dello stato e dell’opinione pubblica, fino al ricovero in reparto psichiatrico: ne esce una vicenda forte ed inquietante, in cui c’è spazio però anche per la bellezza e per la grazia, capace di restare a lungo nella memoria del lettore!
Edna O’Brien, Lungo il fiume, Elliot edizioni
trad Cavallante C.
La quattordicenne Mary MacNamara vive in una piccola cittadina dell’Irlanda dell’Ovest infestata da superstizioni e meschinità, dove miseria e ignoranza rendono la gente dura e incapace di perdonare. All’interno di una simile comunità, Mary non può certo contare sul senso di giustizia o pietà per ciò di cui è stata vittima, e ancor meno può aspettarsene da quelli chiamati a giudicare il suo caso in una città lontana, mentre la sua tragedia privata viene portata sulla pubblica piazza, rendendola vittima una seconda volta. Ispirato al controverso “X Case” del 1992, che attirò l’attenzione internazionale provocando una crisi di coscienza all’interno della società irlandese, “Lungo il fiume” è l’opera stilisticamente più ambiziosa di Edna O’Brien, un romanzo condotto sull’analisi dei sentimenti dei suoi protagonisti e dedicato al fragile momento esistenziale che costituisce il passaggio da bambina a donna, qui drammaticamente segnato per la giovane Mary dal trauma dell’abuso e dal complesso percorso per la conquista di sé e del proprio destino.
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