La donna, una figura importante nella famiglia contemporanea. Il suo ruolo di moglie e madre, unici compiti della donna nella famiglia moderna, deve fare i conti oggi con il suo ruolo di donna in carriera, che ha negli studi e nel tentativo di affermarsi a livello lavorativo nuove motivazioni per emergere a livello sociale, e formare la sua identità al di là del fatto di avere un marito e dei figli.
La donna oggi ha una sua indipendenza economica, studia e lavora come un uomo, e anche di più visto che a lei resta il compito di badare alla cura della casa.
Di fatto abbiamo l'esempio di donne come il premio Nobel Rita Levi Montalcini, Maria Montessori, Margherita Hack, ecc.; tutte donne che hanno rinunciato ad avere una famiglia per seguire i propri sogni, raggiungere importanti successi e riconoscimenti grazie alle proprie forze, e senza essere soggette all'autorità maschile.
Ma non è tutto così semplice. Per la donna, l'essere autonoma, il realizzarsi come persona, è spesso contrastato da una società terribilmente maschilista, e spesso violenta con le donne.
Quando parliamo di violenza sulle donne, non ci riferiamo unicamente alla violenza sessuale, ma a qualsiasi forma di maltrattamento fisico o verbale, a qualunque forma di pressione psicologica che vuole sminuire il valore della donna, e che la fa sentire incapace e impotente.
Le violenze sulla donna hanno sfumature diverse. Un problema che si fa sentire molto anche a Cassino, nella terra di San Benedetto, dove risulta essere in aumento il numero delle donne che decidono di rivolgersi ai servizi sociali, ai quali confessano le proprie situazioni di disagio che il più delle volte si consumano tra le mura domestiche.
Sicuramente è molto importante vedere che queste donne non si abbandonano alle violenze e alle umiliazioni fisiche e psicologiche a cui sono soggette, ma reagiscono cercando nelle autorità comunali, e nelle associazioni a sostegno e tutela dei diritti della donna.
Il mio lavoro, in qualità di Educatore professionale e Formatore nelle organizzazioni sociali complesse, è quello di formare ed educare i giovani al rispetto dell'altro e della donna. Oggi ritengo sia importantissimo affrontare in famiglia un dialogo aperto tra genitori e figli, che favorisca il confronto intergenerazionale, e il superamento di quel malessere tipico degli adolescenti e dei giovani che è meglio conosciuto come disagio giovanile, e come disagio sociale.
Franchitto Angelo, Formatore nelle organizzazioni sociali complesse.
In merito all'importanza del dialogo in famiglia potete leggere due miei saggi, pubblicati in formato e-book ai seguenti link:
-Conflitto tra genitori e figli, la crisi del dialogo nella famiglia contemporanea;
-Crisi del dialogo in famiglia e disagio giovanile