Gli insegnanti “devono sapere che parte del proprio tempo è andare sull’educazione digitale, non come elemento aggiuntivo ma come parte della propria professionalità”. Così il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, intervenendo oggi al convegno “Educare alla rete. L’alfabeto della nuova cittadinanza nella società digitale”, organizzato dal Garante per la Protezione dei Dati Personali, in occasione della “Giornata europea della Privacy 2014″.
Per Carrozza “il tema riguardante l’educazione digitale deve essere considerato d’importanza nazionale nell’ottica di una vera e propria rivoluzione della scuola”. L’educazione etica al digitale, in particolare, deve far parte “dell’educazione civica, perché gli strumenti dell’accesso alla rete sono tali, così evoluti e pervasivi, che richiedono anche una formazione etica, non solo tecnica“. Assecondare il cambiamento in atto, ha proseguito il Ministro, “necessiterebbe inoltre di un adeguamento dei sistemi educativi fino ad oggi basati sulla trasmissione frontale delle informazioni, dove anche l’allestimento delle aule dovrebbe essere modificato in un’ottica di digitalizzazione”.
Carrozza ha sottolineato come la pubblica amministrazione nel suo complesso debba cambiare la propria struttura, altrimenti “si rimarrebbe attaccati a schemi settecenteschi, perdendo occasioni per essere competitivi”. L’agenda digitale “non deve essere vissuta come un’attività a parte. Questo Paese ha bisogno di giuristi dell’innovazione, perché, se non si parte dal profondo, la partita è persa in partenza”, ha concluso il ministro dell’Istruzione.
GZ
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