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Educare i “maschi”

Da Ant0n3l

Chi mi conosce sa che la Festa della Donna mi irrita. È una festa che ha sempre irritato anche mia madre e, fin da piccola, sono cresciuta con la convinzione che non ci sia alcun motivo per festeggiare il fatto di essere donna (se non commemorare – e quindi non dimenticare - la tragedia capitata a New York nel 1908 quando centinaia di donne morirono bruciate vive nella fabbrica Triangle) perché non ho nulla di meno (intellettualmente parlando, ovvio), di un uomo.Una cosa che mi dà fastidio è che le nuove generazioni (ma non solo) pensano che l’8 marzo sia una sorta di San Valentino (altra festa idiota) in cui invece di una rosa, chi tiene a te deve regalarti una mimosa. Tra l’altro, l’unico fiore che puzza!
Inoltre, mi fa sorridere ascoltare quarantenni che parlano di parità e di diritti e, poi, andare a casa di corsa che devono preparare la cena che se torna il marito e non trova ancora pronto s’incavola.
In libreria è appena uscito il libro “Sognando parità” di Rossella Palomba e pubblicato da Ponte alle Grazie, recensito ieri su Donne Magazine da Liliana Russo di Radio Number One, che devo leggere al più presto. Alcuni dati:
La prima causa di morte per le donne italiane tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio da parte del coniuge, ex coniuge o ex fidanzato.
In Italia 14 milioni di donne hanno subito violenza fisica, sessuale o psicologica.
Femminicidio in aumento: 6,7% in più negli ultimi due anni.
Festeggiamo? Che cosa? Continuiamo come allocche a sentirci felici perché qualcuno oggi ci regalerà un fiore puzzolente? E domani?
Siamo noi donne che abbiamo il compito di migliorare questa situazione, non può essere una giornata a farci credere di essere “considerate” al pari di un uomo. Non è un “contentino” (tipo il bocconcino che si dà al cane quando ubbidisce al comando “a terra”) che migliorerà la vita delle future generazioni di donne.
Noi abbiamo il dovere di “educare” gli uomini a partire dai nostri figli maschi perché quello che saranno da adulti, come si comporteranno nei confronti delle fidanzate, delle mogli e, in generale, delle amiche, dipende esclusivamente da noi madri. 
Mi è capitato qualche volta di vedere bambini aggressivi nei confronti delle bambine e madri pronte a giustificarli dicendo “Ah, questi maschi…”. Questi maschi un corno! 
Se tu, madre, continui a lasciare correre certi atteggiamenti negativi nei confronti dell’altro sesso perché intanto “sono maschi”, seiimbecille.

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