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Educazione Siberiana - recensione

Creato il 03 marzo 2013 da Mariag
Educazione Siberiana - recensioneEducazione Siberiana è l'ultimo film di Gabriele Salvatores, Oscar nel 1992 per Mediterraneo. Tratto dal romanzo omonimo di Nicolai Lilin.Un cast di nomi internazionali dove spicca quello di John Malkovich (il nonno) e i giovani Arnas Fedaravicius e Vilius Tumalavicius, rispettivamente nei panni di Kolyma e Gagarin, amici per la pelle nella fredda Transnistria - corrispondente all'attuale Moldavia - iniziati alla criminalità da nonno Kuzjia con le prime rapine e la condivisione della refurtiva.Salvatores con questo film passa i confini e esce dagli schemi di film "Italico" mantenendo pero fermi i suoi punti di distinzione sia nella sceneggiatura, di cui è autore insieme ai fedeli Stefano Rulli e Sandro Petraglia, che nella regia: cioè la forza dei personaggi e la struttura narrativa decisa. 
Con momenti anche di pause gioiose, (la giostra) che però preparano a risvolti drammatici, il film risulta gradevole e malgrado le temperature e le scene di neve, caldo e emozionante. Indubbiamente la violenza si intreccia e respira con i personaggi e li accompagna.

La figura del nonno criminale che segue un codice d'onore molto rigido e prega per tutti tranne che per quelli in divisa, che tiene lontano il denaro e la droga è affascinante e Malkovich è perfetto nel suo ruolo.
"È folle volere troppo. Un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore può amare!" 
Educazione Siberiana - recensioneIn un mondo che subisce importanti cambiamenti (la caduta del muro di Berlino) dove i poteri mutano, cambiano le bandiere, ma non la sostanza. Gli Urca (I Siberiani) riconoscono solo sé stessi e si affidano a quella Madre Siberia forte e selvaggia come loro.
Dove le leggi dello stato mancano, le leggi del clan, della propria appartenenza e dei suoi principi è l'unica fede, l'unico valore.
Interessante la dissertazione sul tatuaggio, vera mappa della vita di un uomo.
La cosa che più mi ha intrigato è proprio il dualismo tra criminalità e religiosità che però non è approfondito, forse volutamente? Per altro già visto poche settimane fa nel film "Les Misérables" il rapporto con la legalità, la giustizia e la religiosità.Ovviamente il paragone è azzardato ma questa voglia di valori puri, non corrotti, è un'esigenza non solo Nazionale, ma Mondiale.


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