Chi non conosce l’urlo di Munch?
Credo che chiunque sia in grado di riconoscerlo e apprezzarne l’arte. Ma come spesso succede, quando un quadro è così famoso, tutte le altre grandi opere dell’autore passano in secondo piano e solo appassionati ed esperti ne conoscono l’esistenza.
É per questo che voglio scagliare una lancia in favore di un’opera “minore” dell’artista norvegese. Si tratta di una natura morta con zucca e altri ortaggi. Lo stile è subito riconoscibile, cosi come i colori utilizzati e l’emozione che trasmette!
Edvard Munch
Natura morta con zucca e altri ortaggi
Biografia (tratta da settemuse.it)
Edvard Munch, pittore ed incisore norvegese, uno dei massimi esponenti del Decadentismo e dell’Espressionismo, nasce a Løten il 12 dicembre 1863.
La sua infanzia è segnata da due gravi lutti, quello della morte della madre, quando egli ha solo cinque anni e più tardi quello della sorella maggiore, quindicenne (questo ultimo fatto gli ispirerà l’opera “La bambina malata” e l’utilizzo del rosso per esprimere l’angoscia della morte incombente).
Il padre, medico dei poveri, talvolta lo conduce con sé durante la visita ai malati; questo precoce contatto con il dolore segnerà profondamente lo spirito di Edvard Munch, inculcandogli in senso di lutto ed angoscia che farà grande la sua arte.
Nel 1878, grazie a una borsa di studio vinta per le sue capacità tecniche, entra alla Scuola d’Arti e Mestieri di Oslo e dal 1881 ha come professore il pittoreChristian Krohg, le cui scene intimiste, benché composte piuttosto freddamente, sono illuminate da una luce impressionista il ché spiega la chiara sensibilità per il colore espressa dal giovane Edvard Munch nei primi lavori, nonostante il loro realismo di base.
Durante alcuni soggiorni a Parigi nel 1885, nel 1896 e nel 1889, scopre pittori come Paul Gauguin, Georges Seurat e Vincent Van Gogh,ma anche i pittori Nabis, scandalizzando con l’esposizione delle sue opere, l’intera opinione pubblica e attirando l’attenzione di giovani artisti.
Il periodo più importante dell’attività di Munch è compreso nel decennio 1892-1902, nel corso del quale l’artista definisce e rivela, attraverso una serie dGalleria opere d’arte, la sua ricerca poetica e le qualità del suo linguaggio pittorico, che affonda le radici nel clima Secessionista del tempo e si arricchisce degli apporti del Simbolismo in un’interpretazione di intensa drammaticità, secondo i modi che divennero propri dell’Espressionismo Tedesco.
L’amore, la morte e più tardi la vita, sono i temi pressanti di tutta la sua pittura; le angosce e i disagi esistenziali dell’artista, vengono espressi mediante l’uso di colori violenti e irreali, linee sinuose e continue, immagini deformate e consumate dal tormento interiore.
La visione della della realtà di Munch è sempre intrisa dal senso angoscioso dell’incombere della morte; persino l’amore e la voglia di annullarsi uno nell’altro è visto come espressione di un’animalità primitiva ed interpretato come testimonianza di morte.
Munch raggiunge una certa fama, ma le sue turbe mentali non gli danno tregua e cerca di aiutarsi con l’abuso di alcool che lo porta in una casa di cura per malattie nervose per alcuni mesi.
Nel 1892 Munch espone a Berlino una cinquantina di suoi dipinti e il giudizio della critica è così drastico che dopo una sola settimana la mostra viene sospesa.
Dell’attività grafica, iniziata nel 1855,contrassegnata da innovazioni tecniche di assoluta importanza a cui corrispondono sorprendenti metamorfosi di contenuto ci sono rimaste solo sei tra Litografie e xilografie: Angoscia, Attrazione II, Chiaro di luna I del 1896 e La donna, Due persone sole e Arpia del 1899.
Nel 1911 si stabilisce definitivamente in Norvegia e la sua arte comincia ad essere apprezzata dal pubblico e parzialmente compresa dalla critica, nel decennio successivo diventa Membro dell’ Accademia tedesca delle arti e socio onorario dell’Accademia bavarese di arti figurative di Monaco di Baviera.
Nel 1937 il regime hitleriano definisce “degenerate” 82 opere di Eduard Munch esposte nei vari musei pubblici della Germania e ne dispone la vendita.
Dopo l’invasione tedesca della Norvegia, l’artista rifiuta di avere contatti con gli invasori e la sua vita diventa sempre più solitaria e si concluderà con la morte a Ekely il 23 gennaio 1944.