Effetti collaterali di una guerra coi quiz

Milano, ore 18.00 di questa domenica pomeriggio bollente. Me ne sto rintanato in casa ad annullare passivamente la mia esistenza, allenandomi con gli ormai tristemente famosi quiz in preparazione all'imminente test di specializzazione. L'umore tetro viene un po' mitigato da una busta chiusa ricevuta qualche ora fa. Dentro, un assegno (oggetto a dir poco demodè, ma ugualmente gradito) con l'ammontare delle tasse universitarie di un intero anno che l'Unibs decide di rimborsare a tutti i suoi studenti di medicina che si sono laureati nei limite di durata del corso di laurea.Fuori, nel capoluogo lombardo impegnato a smuovere la coscienza di quanti vorrebbero andare al mare invece di gettarsi alle urne nel vorticoso ballottaggio che mette fine a questa estenuante campagna elettorale (e non solo!), c'è un sole troppo caldo per non goderselo un po', nonostante la solita vecchia e anti-assuefattiva stretta del rimorso da pre-esame.Ed eccomi qui, svaccato a raccogliere gli ultimi raggi che si infilano dalla finestra mentre me ne sto chinato sul pc alle prese con l'ennesima (e fallace) simulazione d'esame!Tutto perfetto, anche perchè condito dal the freddo al limone, non fosse per la posizione insolita, che mi è valsa questa sciabolata bianca, trasversale, al centro di un addome non proprio scolpito! L'ennesima cicatrice, questa volta visibile, di questa umiliante campagna di studio.