Magazine Società

Egitto, per i Fratelli musulmani violentare la moglie non è reato

Creato il 18 marzo 2013 da Iljester

fratelli-musulmani-egitto-pace-focus-on-israelSono arrivati anche a questo i Fratelli musulmani, portati al potere dalla Primavera Araba in Egitto e altrove.

Prima hanno imposto una Costituzione basata sulla sharia, la legge islamica (che comunque, anche sotto Mubarak, era la seconda fonte del diritto per non scontentare gli estremisti a discapito dei diritti umani), poi hanno coperto e avallato gli abusi sessuali delle manifestanti tornate in piazza Tahrir contro di loro, infine hanno esortato gli altri Paesi musulmani a non sottoscrivere il documento sui diritti umani che le Nazioni Unite stanno elaborando, perché come al solito è contro la sharia. Il documento, tra l’altro, prevede il semplice, scontato, banale diritto di una donna a denunciare quando viene stuprata, anche dal proprio marito. Ma per i Fratelli musulmani no, non s’ha da fare: secondo loro tale proposta è “insensata” e “liberticida” (sì, dell’uomo violento, ovviamente!). 

Suggerito da Il Jester

Egitto, per i Fratelli musulmani violentare la moglie non è reato

Se viene stuprata da un estraneo, certo, una donna può tentare, forse, di denunciarlo, correndo il rischio di prendersi la colpa per averlo “provocato”, di non ottenere giustizia e persino essere uccisa per rapporti extraconiugali o fuori dal matrimonio. Ma se il violentatore è il suo maharam, il suo guardiano e “padrone”, il marito insomma, lei è obbligata ad acconsentire sempre a fare sesso con lui. Anche se non vuole.

Lo stupro tra le mura domestiche non è un problema neanche per Pakinam el-Sharkawi, una donna, delegata egiziana all’ONU e consigliera del presidente Mohamed Morsi (della serie, “abbiamo dato ad una donna dei posti di potere, quindi siamo moderati!”). Perciò la Fratellanza ha elaborato un documento a parte rispetto a quello del Palazzo di Vetro (come a parte sono le dichiarazioni dei diritti umani nell’islam rispetto a quella originale). Per esempio, a livello dei rapporti familiari – si legge – l’uomo è tutore della moglie (deve darle il suo consenso per viaggi, lavoro, l’uso di prodotti contraccettivi …); una figlia femmina può sperare solo nella metà dell’eredità rispetto ad un figlio maschio e via di seguito.

Tutto questo spazzando via i diritti che nell’era Mubarak erano stati concessi alle donne nel codice di famiglia, su ispirazione della first lady Suzanne. Per queste e altre amenità caldeggiate dai Fratelli musulmani egiziani riguardo alle donne, si legga questo articolo de Il Giornale.

Link Sponsorizzati

Le dichiarazioni dei “Fratellini” sulla legittimità dello stupro da parte del marito, ricordano in modo ancora più eclatante i Talebani, in particolare la norma che il presidente afghano Karzai stava per approvare, per permettere agli uomini della discriminata minoranza hazara di stuprare la moglie non consenziente ad avere rapporti sessuali. In seguito le proteste internazionali l’hanno fatto retrocedere ed ora un uomo può solo … affamare una donna che non vuole fare sesso con lui.

I Fratelli musulmani egiziani saranno tanto “moderati” da retrocedere anche loro in questo caso? E soprattutto: la comunità internazionale protesterà contro ciò che prevedono coloro che ha messo al potere proprio con la Primavera Araba (come aveva messo al potere Karzai a suo tempo)?


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :