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Egitto. Scontri, morti e feriti mentre si prepara il governo

Creato il 17 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
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Attribution: Gigi Ibrahim.

La notte appena trascorsa nella capitale egiziana, a Il Cairo, ha segnato un nuovo bilancio raccapricciante dei violenti scontri che in queste ore stanno insanguinando l’Egitto. Le agenzie di stampa e quanti in questi giorni vivono da vicino la vicenda, parlano di 7 morti e 261 feriti, anche se il numero è destinato a crescere, così come la rabbia della popolazione civile. Un autentico scontro drammatico fra coloro che sostengono il presidente deposto, Mohamed Morsi, e coloro che vivono con entusiasmo il cambiamento ai vertici del Paese e il varo di un nuovo governo. Negli scontri sono intervenute anche le forze dell’ordine, che per l’occasione hanno arrestato più di 400 militanti islamisti, memori degli avvisi di cattura scattati recentemente ai leader dei Fratelli Musulmani. Dopo le morti di una settimana fa, e precisamente dell’8 luglio scorso, il nuovo bilancio mette nuovamente a dura prova l’esecutivo che dovrebbe definitivamente vedere la luce nelle prossime ore. Una transizione che il governo statunitense, tuttavia, vuole inaugurare con la dovuta cautela, dopo le violenze della “Primavera araba” che hanno interessato in passato questi territori.
Di questi 261 feriti, poco più della metà è già tornata nelle proprie casa, mentre 124 uomini sono tuttora ricoverati in ospedale per le dovute cure. Alcuni di questi giacerebbero in condizioni gravi. In prossimità del Ponte 6 Ottobre, sulle rive del Nilo, due militanti sono stati uccisi dopo lo scontro fra forze dell’ordine e manifestanti. Questi ultimi, infatti, vedendosi caricare, hanno risposto con un gragnola di pietre. Mentre gli scontri di piazza sembrano non conoscere tregua, il premier di transizione, El Beblawi, ha infondato un’ulteriore spinta al nuovo esecutivo, di modo che già nella giornata di domani possa presentare al popolo i vari ministri. Nei giorni scorsi lo stesso El Beblawi ha incontrato direttamente quelli che saranno presto a capo dei singoli ministeri. Alcuni di questi, a quanto pare, avrebbero già accettato l’incarico. Fra questi vi sarebbero Nabil Fahmi, ex ambasciatore in Egitto, nonché l’economista Shmed Galal, ben conosciuto negli ambienti della Banca Mondiale. Alcuni nomi rimarranno a capo dei ministeri come nel precedente esecutivo, e fra questi si ricordano Mohamed Ibrahim (Interno), Abdel Fatah al Sisi (Difesa) e Hisham Zazu (Turismo). Il nuovo esecutivo, come lo stesso El Beblawi ha voluto chiaramente sottolineare, sarà primariamente interessato ad aprire il Paese al mercato internazionale, così da favorire gli investimenti esteri. “Tecnocrazia” e “Liberismo” sembrerebbero dunque i concetti-chiave del nuovo governo targato El Beblawi.
Sul fronte internazionale, invece, un’ultima notizia ha visto Israele raggirare il trattato di pace con l’Egitto. Avrebbe infatti autorizzato il governo egiziano a dispiegare un paio di battaglioni lungo la Penisola del Sinai, visto l’incremento di attività armate in quei luoghi. I due battaglioni sembrerebbero dispiegati, almeno dalle prime informazioni, nei pressi di El Arish (nord) e a Sharm El Sheikh (sud). Le due forze dovrebbero agire per limitare quanto prima l’offensiva dei gruppi islamisti disseminati nel Sinai.

Articolo di Stefano Boscolo


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