Diciotto milioni di abitanti e uno sviluppo urbano incontrollabile, Il Cairo è una delle più caotiche e congestionate metropoli del Mediterraneo. Per risolvere il problema il governo egiziano ha presentato una soluzione radicale: il progetto di una nuova capitale. Si tratta di una città satellite che dovrebbe sorge una quarantina di chilometri ad est del Cairo e che ospiterebbe il palazzo presidenziale, ministeri e uffici governativi.
Il planning del nuovo insediamento urbano, firmato dallo studio americano SOM prevede, su un’area di 700 km quadrati, la costruzione di importanti infrastrutture, tra cui un aeroporto e il nuovo palazzo presidenziale, un migliaio di edifici religiosi, circa 2000 scuole di vario grado, quasi 700 strutture sanitarie e 21 quartieri residenziali per 5 milioni di abitanti. A questo si aggiungono un parco divertimenti 4 volte più grande di Disneyland e un’area verde con una superficie doppia rispetto a quella del Central Park di New York.
Nelle intenzioni dei progettisti la nuova città dovrà essere costruita all’insegna della sostenibilità: sia per quanto riguarda il verde cittadino, sia per l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.
La città è stata presentata dal presidente egiziano Al Sisi come uno dei cardini, insieme all’ampliamento del canale di Suez, dello sviluppo economico del paese. L’investimento previsto è di 45 miliardi di dollari, le risorse arriveranno dagli aiuti di diversi paesi del Golfo persico e da un importante fondo d’investimento immobiliare degli Emirati Arabi Uniti, che ha già costruito il grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa