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Egitto.15 milioni di manifestanti contro il presidente Morsi

Creato il 01 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Egitto. 15 milioni di manifestanti, scesi per le strade a Il Cairo, Alessandria e in altre città del delta del Nilo e sul Canale di Suez. 

Foto Agência Brasil, licenza CC BY

Foto Agência Brasil, licenza CC BY

Pur oscillando tra le stime di 17 milioni, stando all’opposizione, e 14 milioni, secondo l’esercito, la protesta contro il presidente Morsi diventa, per numero di persone mobilitate, la più grande nella storia dell’Egitto e una delle più grandi della Storia.

La leadership di Mohamed Morsi, presidente egiziano legato al movimento “Fratelli Musulmani”, viene messa in discussione in ogni parte del paese. Gli organizzatori di Tamarod, il movimento che si pone per la ribellione, hanno organizzato una raccolta di firme che, affermano, ha raggiunto i 22 milioni di sottoscrizioni, ben 8 milioni in più dei voti con cui Morsi è stato eletto.

Con un duro comunicato i ribelli chiedono le dimissioni e il ritorno alle urne per nuove elezioni, minacciando “disobbedienza civile” qualora ciò non avvenga entro le 17 di domani. Il presidente, in un’intervista rilasciata al Guardian, pur dichiarandosi disposto al dialogo e riconoscendo alcuni suoi errori, non accetta di mettere in discussione la sua carica, ribadendo la legittimità costituzionale delle elezioni e condanna i risvolti violenti che stanno emergendo nel corso delle manifestazioni. Polizia ed esercito sono stati schierati e in tutto il paese sono state fermate oltre 400 persone armate mentre cercavano di infiltrarsi nei cortei, 46 delle quali solo nella capitale.

Negli ultimi giorni l’escalation di proteste ha generato anche azioni violente, come un attacco alla sede principale di Fratelli Musulmani, in cui sono state lanciate delle bombe molotov causando due morti e portando a 7 il numero delle vittime, in risposta i sostenitori della Fratellanza avrebbero sparato pallettoni contro la folla. Pochi giorni fa, difatti, l’ambasciata americana era stata evacuata del personale non indispensabile e il dipartimento degli esteri aveva sconsigliato ai cittadini americani di recarsi in Egitto, se non per ragioni della massima importanza.

Dall’ambiente egiziano arrivano svariati i commenti sui fatti : l’Imam sunnita Sheikh Youssef Qaradawi si appella agli egiziani, chiedendo loro di portare portare pazienza e dare una possibilità a Morsi: “Avete dato trent’anni a Mubarak, non potete concedere un anno a Morsi? Un anno è sufficiente per risolvere i problemi di 60 anni? È impossibile”. Dal lato opposto Mohammed el Baradei, uno dei leader dell’opposizione, sostiene le ragioni della protesta: “Sentiamo di aver raggiunto un’impasse, con il paese che sta crollando. Questo non perché il presidente appartenga alla Fratellanza Musulmana, o perché sia una sola fazione a governare, quanto perché il regime è stato un completo fallimento. La gente ha votato per Morsi, ma ora dice di voler tornare alle urne”.

Articolo di Francesco Dovis


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