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Ei fu!

Creato il 10 febbraio 2009 da Giusva

…..Ei fu siccome immobile

dato il mortal sospiro,

stette la spoglia immemore orba di tanto spiro,

così percossa, attonita la terra al nunzio sta,

muta pensando all’ultima

ora dell'uom fatale….

Sembrano scritte appositamente per la vicenda della triste fine di Eluana Englaro queste parole. Non aggiungo altro su di una improbabile analisi comparativa delle parole del testo alla vicenda umana della ragazza, risulterebbero tediose per chi legge, tuttavia, a quest’ultimo, lascio uno spunto su cui pensare, di analisi sulle similitudini e differenze. Scrivere, quando già tutto è stato detto, quando tutto è stato fatto oggetto di “mercimonio” mediatico, politico, umano, non è mai impresa facile, si rischia, come molti hanno fatto in questi giorni, di trascendere i limiti dell’umana decenza, si rischia invero di fuoriuscire dai valori massimi di quella umana pietas, tanto cara ai latini, che nel frangente dovrebbe essere vista come un punto di riferimento e di partenza. Offrire un contributo di originalità non è dunque semplice, tuttavia un breve spunto su di una considerazione che nessuno, mi pare, abbia colto, può farsi. Proverò a portarvi per mano in questo mio ragionamento, non perché sottovaluti la capacità di chi legge, ma per percorrere assieme quel tragitto che fa, come sopra annunciato, dell’umana pietas la sua lanterna. Proviamo dunque a pensare, solo per un attimo, e solo per assurdo alla vicenda dell’incidente della povera ragazza. Cosa sarebbe accaduto se lo stesso si fosse verificato non più di cento anni fa? Probabilmente Eluana sarebbe da un pezzo alla destra del Padre, per usare una frase che fu di Giovanni Paolo II. Quello che voglio asserire è che non vi sarebbero stati i due attuali schieramenti di pensiero, ben noti a chi ha seguito la vicenda. Non vi sarebbero state le distorsioni filosofiche sulle vita e sulla morte degli opposti paladini delle correnti di pensiero. Non giudico sulle stesse, cadrei nel medesimo errore, tuttavia vorrei sottolineare come si sia perso di vista il primato della natura sulla tecnica. Natura intesa come madre generatrice di vita, che una volta compiuto il suo percorso deve spegnersi senza che alcuno possa intervenire attraverso l’utilizzo della scienza. Proprio come se quel giorno di diciassette anni fa Eluana fosse morta sul colpo. Prendere come punto di partenza questo momento, quello della morte naturale, significa, a parere di chi scrive, ricondurre l’intera vicenda in quel seminato di pietas di cui dicevo. Non ci giriamo tanto attorno, Eluana è finita quel giorno, tutto quello che ne è seguito appartiene al primato della tecnica e della scienza, dunque non è vita, è un limbo senza fine generato dalla fallibilità umana, quella stessa fallibilità che oggi si è arrogata il diritto di porre la parola fine. Il primato della Natura sull’uomo avrebbe permesso alla Chiesa di non essere oltranzista nelle sue opinioni, avrebbe permesso di non trarre spunto, da questa vicenda,  per farne una squallida medaglia di lotta politica da appuntare sul doppiopetto, alla stessa stregua dell’aborto e del divorzio.

….Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

 


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