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Ei Fu. All’ombra dei cipressi e dentro l’urne.

Da Paride

Fatto sta che non c’è più. Desaparecidos. Che TU sia un’idea, una cosa, una bestia, con il tuo silenzio mi tradisci. C’eri e non ci sei più. Stavamo insieme, io e TU.
Ma riappari. Anche se non ti voglio. Soprattutto se non ti voglio. Corsi e ricorsi storici. Ma vorrei andare avanti, non ricorrere. O, meglio, riNcorrere. Perchè mi fai sentire deriso da una prepotente impotenza che mi irrita il sistema nervoso. Cioè: o bianco, o nero. Se vuoi scomparire, esci fuori definitivamente anche dalla mia testa.
E invece no, stai lì che zompetti allegramente.
Non sai quanto vorrei ridurti in polvere. E seppellirti.
E se sparissi io? (di una morte artefatta?) Giochiamo un pò a nascondino. So già che finiremo per perderci tutti. Saremo compagni del niente.
Finchè arriverà lui: Limoncè. Chi c’è c’è, chi non c’è non c’è. Mi pare logico.
Sinceramente? Sprecarlo non mi pare il caso.


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