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Election day

Creato il 20 dicembre 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

tgla7Ultimi giorni prima delle feste ed ecco puntuali le notizie del TgLa7 per finire, con due  punti fermi,  questo travagliato anno: si vota il 24 febbraio e ci sarà anche Mario Monti. La data è stata ufficializzata dal Consiglio dei Ministri, si voterà per Camera, Senato, Lombardia, Lazio e Molise. Una data  che placa le minacce del partito di Berlusconi e fa intravedere entro sabato e domenica lo scioglimento delle Camere e, sempre nel fine settimana, l’atteso discorso di Monti sul suo futuro politico.  Ci  sarà una lista dei centristi intitolata a Mario Monti, anche se non si hanno ancora certezze in quale ruolo l’attuale Premier giocherà questa partita. Ha fatto notizia la riunione politica svolta a Palazzo Chigi con Montezemolo, Riccardi e Casini, i tre poli dell’agglomerato centrista…attendiamo l’alzarsi del velo sul progetto montiano. Una sorta di manifesto politico per dare battaglia contro la  destra e la  sinistra. Queste le novità sul fronte Mario Monti.  Bersani ha fatto buon viso e Berlusconi punta dritto alla Lega, l’unica che gli è rimasta e alla sua onnipresenza sui media. A tappeto batte televisioni e radio per recuperare il tempo mediatico perduto. -  “Io penso che la Lega sarà assolutamente insieme a noi nel rassemblement dei moderati. Prenderà questa decisione perché il contrario sarebbe un disastro per la Lega e per l’Italia. Non credo che ci possa essere un’altra decisione”.images

24 febbraio è un  compromesso che sembra accontentare tutti. Monti conferma la sua discesa in campo come ispiratore dei centristi e lo spread scende sotto quota 300, con un clima europeo più favorevole e un  forte sollievo per i nostri conti. Così si delinea il quadro politico.  Corsa a tre tra Professore, Bersani e Berlusconi, il M5S come quarto incomodo. Una corsa a tre in  questo convulso finale di legislatura. La macchina elettorale è stata oliata per evitare polemiche e contestazioni. Resta da vedere se le Camere verranno sciolte questa settimana. Resta da votare il  ddl che stabilità il primo anello di una catena di eventi: le dimissioni di Monti, le consultazioni di rito del Colle e lo scioglimento effettivo delle Camere. Poi, stop a tutto. Di questi passaggi, big e partiti aspettano in particolare di sapere con certezza che cosa farà Mario Monti. Ma se ancora c’erano dubbi, ora è lampante ed evidente che Monti sta organizzando la sua lista elettorale. Ha deciso di scendere in campo, il vertice ne è la conferma, una vera e propria riunione politica per discutere della forma e dei tempi per la sua discesa in campo. ” Aspettiamo l’agenda Monti e che la visione di Monti sia formulata, per andare avanti”  – ha detto il ministro Andrea Riccardi . Restano sospese le possibili alleanze, la forma che sceglieranno i vari sostenitori del Premier per stare insieme e i nomi. E qui fioccano nominativi come al calcio mercato. E poi se la dovranno vedere con il Cavaliere e Bersani.

Berlusconi ha sce

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lto la massiccia via del martellamento mediatico, quattro interviste in quattro giorni.  Andare in televisione.  Andare in televisione. Andare in televisione. Un attivismo frenetico che non manca di suscitare polemiche e che presto dovrebbe essere stoppato dalle regole di par condicio per le emittenti pubbliche e private. Sempre più lanciato nell’etere elettorale, nel suo tour televisivo,  torna a parlare agli italiani. È lui in campo. “Ho fatto un passo indietro ben felice di farlo per far ricongiungere i moderati. Questo non è successo e allora il mio partito mi ha chiesto di essere il candidato”.  Nessun riferimento a Monti, bollati gli alleati ma, graziata la Lega, scopo prioritario: battere la sinistra! Il Cavaliere senzatasse  e senzaImu, cerca di approfittare il più possibile del tempo che manca allo scoccare della par condicio.  Un film già visto e tante volte, che vede l’ex Premie
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r nel suo ambiente naturale all’attacco su tasse, magistrati, sinistra e partitini che sottraggono forze al voto utile, ma questa volta, la concorrenza è più forte e potrebbe provocare lo smottamento finale  del partito che si vede sempre più disgregato al suo interno.

Bersani, avantaggiato dai pronostici, semina credito internazionale, ribadisce la sua linea, ampiamente espressa e in nome della serietà fin qui dimostarta, non attacca nessuno, difende le sue opinioni e si affida all’elettorato.


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