cercavo nello zaino il cavo per ricaricare il telefono. ho trovato:
uno schema di sudoku ritagliato da un giornale
un paio di auricolari
una salviettina rinfrescante freccia rossa
un’agendina con l’occhiello per la penna in tinta ma senza la penna in tinta
un biglietto usato della metro di barcellona
un rossetto (io??? un rossetto???)
una gomma
una penna quattro colori della daichi sankyo
un biglietto areo tokyo monaco
un portachiavi (con le chiavi! sto migliorando)
una vigorsol verde
un anello d’argento
un paio di orecchini
un lapis ikea
un grumo di carta a quadretti con dentro un chewing gum masticato
un’altra vigorsol
mezzo ibuprofene
un cuore di ceramica
una trousse da femmine
un libro di thomas mann
un pacchetto di fazzoletti
una microbottiglia di salsa di soia
un’altra salvietta rinfrescante freccia rossa
un paio di bacchette cinesi
la ricevuta della tessera di SeL
il guscio vuoto di una matita per occhi, senza la matita
il porta abbonamento della metro di tokyo
un paio di auricolari di HDC delle quali ne va una sola
un vasetto di gel per capelli che serviva per fare il diavolo e l’acqua santa
un sacchetto di una libreria (vuoto)
un biglietto da visita di “antichità agostini maurizio” non ho mai sopportato chi mette prima il cognome e poi il nome, che è? un verbale dei carabinieri?
una bustina di té giapponese
un post it rosa con scritto sopra: “34 st1 TD3″ ne ignoro il significato anche se l’ho scritto io
due moccichini usati
uno scontrino stropicciato
l’astuccio della lufthansa business class con dentro la mascherina per occhi e i tappi per le orecchie
la penna in tinta dell’agenda con l’occhiello di cui sopra
un burro di cacao
una moneta da un centesimo
due francobolli celebrativi del natale dal prezzo di 0,65 euro cadauno e cadal’altro
un altra bustina di té giapponese
un campione omaggio di bagnoschiuma
del carica telefono neanche l’ombra.