E’ sempre interessante notare quali reazioni si sviluppino per tentare di reprimere l’idea che possano esistere persone ex-omosessuali. Essi non devono esistere e quindi alcuni media organizzano saltuariamente campagne intimidatorie per scoraggiare futuri fastidiosissimi “coming out”.
Chiara Lalli ci aveva goffamente provato su un aggregatore di futili notizie chiamato “Giornalettismo” qualche giorno fa, accanendosi sul nostro collaboratore ex omosessuale, Adamo Creato, volendo convincere i suoi lettori che ancora una volta era tutto falso (cfr. Ultimissima 12/8/11). L’articolo però si presentava come una “reazione” a caldo, oggettivamente fatto male. La lobby omosessuale ha allora pensato di far scendere in campo i “pezzi da 90″ e così il 14/10/11 ci ha contattato Eleonora Bianchini, freelance de Il Fatto Quotidiano”, appassionata di “celodurismo” leghista, laureatasi sui Simpson nel 2005 e subito approdata a Radio Radicale.
Conoscendo gli intenti ideologici le abbiamo chiesto di voler rispondere alle sue domande esclusivamente per iscritto piuttosto che al telefono, in modo che la conversazione rimanesse meglio documentata. E abbiamo fatto senz’altro bene. La Bianchini sostanzialmente -in modo molto più professionale della Lalli- inventa su Il Fatto Quotidiano un tipico titolo “accalappiapolli”, accennando a presunte “aspre polemiche“ attorno ad Adamo Creato. Qualcuno si è mai accorto di nulla? Non è che si vuole avviare una polemica inventandosi con un trucchetto che essa ci sia di già? Un ragazzo racconta di essere ex-omosessuale e quindi c’è polemica, si comincia bene. In modo impeccabile la Bianchini -evidentemente esperta in questo gioco- dichiara che la testimonianza dell’ex omosessuale abbia «riportato alla ribalta la “terapia riparativa” di Joseph Nicolosi». Eppure Adamo Creato nella sua testimonianza cita Nicolosi una sola volta, limitandosi a dire: «Ho studiato approfonditamente tutto ciò che c’era da approfondire: dalla storia del movimento di liberazione omosessuale, al magistero della Chiesa cattolica, dalla GAT (Gay Affirmative Therapy) alla Terapia Riparativa di Joseph Nicolosi». Dunque nessuna teoria riparativa per lui. Per coronare la sua inchiesta, la Bianchini, ha il coraggio di sfoggiare poi anche il link al blog omosessualitaeidentita. Peccato però che ne sia venuta a conoscenza proprio grazie alla redazione UCCR: la 7° domanda che ci ha inviato verteva infatti proprio sulla richiesta di link a blog di ex omosessuali, confermando dunque lo scarso livello di capacità giornalistica e competenza in materia.
In un’opera di discriminazione degli ex-omosessuali non può non comparire la citazione all’American Psychiatric Association, ci si dimentica però di parlare della pressione delle lobby omosessuali, della posizione politica dell’associazione americana (schierata anche a favore dell’aborto) ed evitando di citare che l’ex responsabile dell’APA -Robert Perloff-, libero dalla responsabilità politica, ha aderito ufficialmente alla “National Association for Research & Therapy of Homosexuality” (NARTH) -www.narth.com- sostenendo: «sono felice di aderire alla posizione della NARTH: essa rispetta la dignità di ogni cliente, l’autonomia e il libero arbitrio. Ogni individuo ha il diritto di rivendicare un’identità gay o di sviluppare il suo potenziale eterosessuale. Il diritto di cercare una terapia per cambiare il proprio adattamento sessuale è considerato ovvio e inalienabile. Condivido pienamente la posizione della NARTH». Tra l’altro esistono numerosi studi scientifici che attestano come non ci sia alcuna controindicazione per coloro che si sentono a disagio con la loro omosessualità e decidano di farsi aiutare. Anzi, molto spesso l’aiuto è efficace (cfr. Ultimissima 3/10/11). Perché impedirglielo?
Parte poi il solito “pistolotto” sul Catechismo della Chiesa, il quale riporta una legittima opinione: «la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”. E questo è il giudizio sull’omosessualità. Il giudizio sugli omosessuali invece recita: «Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione». Ecco l’abbraccio della Chiesa sperimentato da Adamo Creato, ma anche da Nichi Vendola, ad esempio: «Sono sempre stato anche cattolico e comunista, come la mia famiglia. Ed è stato forse più facile dire la mia omosessualità ai preti che al partito». Facciamo presente che il partito politico che Vendola ritiene “omofobo” è lo stesso a cui appartiene la Bianchini, probabilmente. Continua il leader di SEL: «Non mi sono mai sentito rifiutato. Sono state anzi interlocuzioni belle, profonde. La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato, non riducibile a nessuna delle categorie politiche che usa la cronaca».
Infine la giornalista d’assalto de “Il Fatto” tenta un affondo contro UCCR, sostenendo che “organizza incontri per ex omosessuali” -come specificato nelle domande inviateci per e-mail- e scrive che noi consigliamo agli omosessuali di “rivolgersi alla Narth”. La risposta che le abbiamo fornito in realtà è molto articolata e vi si dice (tra l’altro) che nel caso la redazione venga contattata da ex omosessuali che provano disagio con la loro sessualità: «invitiamo ad un confronto con uno psicologo di fiducia ed eventualmente a prendere contatti con la NARTH». Conclude poi l’articolo usando le parole del collaboratore di UCCR che ha risposto alle sue domande: «ogni tanto qualcuno ci scrive dicendoci che gli ex-omosessuali non esistono e, anche se sono sposati con moglie e figli, sono omosessuali che stanno mentendo o sono repressi”. Solitamente non riteniamo opportuno rispondere». Ma se la Bianchini usa questa frase come “chiusura” del suo articolo, non è che lo fa in modo ironico perché anche lei pensa che gli ex-omosessuali siano omosessuali repressi e bugiardi?