Dopo la vittoria della Lega Ticinese alle elezioni per il governo del Canton Ticino, il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, si schiera duramente contro il partito che ha fatto uno dei proprio baluardi il contrasto ai frontalieri. Ieri, c’è stata la conferma come primo partito della Lega dei ticinesi, che mantiene due ministri su cinque nell’esecutivo cantonale. I dati definitivi indicano la Lega al 27,6%, seguita nell’ordine dal Partito liberal-radicale al 26,2%, dal Partito popolare democratico (democristiano) al 17,5%, dal Partito socialista al 14,8%, dai Verdi al 6,5%.
Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini
Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, contro la Lega Ticinese. ”Non abbiamo avuto paura di Giuliano Bignasca e non avremo oggi timore nel difendere i nostri frontalieri dagli attacchi ingiusti e fuori dal tempo della Lega Ticinese”. Commenta così il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, i recenti risultati delle elezioni di oltre confine che hanno visto una forte affermazione della Lega Ticinese.
Pellicini: “Grave l’atteggiamento irresponsabile del Governo italiano”. “Il vero problema – continua Pellicini – non sono le provocazioni dei seguaci di Bignasca, ma l’atteggiamento irresponsabile del nostro Governo che, con il recente accordo con Berna, sta svendendo i frontalieri, usati come merce di scambio per il recupero di capitali”. L’accordo governativo raggiunto nei mesi scorsi, prevede, infatti, la doppia tassazione per i frontalieri, i quali, nel giro di diversi anni, andrebbero a pagare il 20% di tasse in più.
“Lotteremo per fare in modo che l’accordo Roma-Berna non venga ratificato dal Parlamento Italiano. “L’obiettivo nostro sarà quello di impedire con tutte le nostre forze che l’accordo Roma-Berna, nella parte che riguarda i frontalieri, venga stralciato o, comunque, non ratificato dal Parlamento Italiano. Abbiamo già chiesto alle nostre forze politiche di riferimento di sostenere la nostra battaglia, al fine di non piegarci all’egoismo anacronistico della Lega Ticinese. Le imprese di oltre confine assumono, nel loro interesse, lavoratori italiani bravi e competenti. Non è possibile stabilire delle regole ataviche al mercato del lavoro, violando i principi della meritocrazia. Roma deve tutelare i lavoratori di frontiera. Bisogna cancellare il pregiudizio di molti burocrati romani, secondo i quali i frontalieri sono dei privilegiati per il loro stipendio più alto. Spesso lavorano in situazioni difficili, con meno diritti. Non abbandoniamoli al loro destino”.
Che il tema dei “frontalieri” sia da campagna elettorale, per le prossime amministrative a Luino, è scontato dirlo. A farne le spese, però, per il momento continuano ad essere sempre i cittadini, in questo caso i frontalieri.