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Elezioni Regionali, al Pd cinque regioni su sette. Crollo dell’affluenza

Creato il 01 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Pd batte centrodestra 5-2. Il risultato delle regionali appare ormai definitivo (anche se in Campania non c’è l’ufficialita’). Al Pd vanno con votazione plebiscitaria Toscana, Marche e Puglia; successo di misura in Umbria e in Campania. Il centrodestra trionfa senza ostacoli in Veneto e strappa la Liguria alla sinistra. Un italiano su due, però, non è andato a votare.

Elezioni Regionali, al Pd cinque regioni su sette. Crollo dell'affluenza

Elezioni Regionali, al Pd cinque regioni su sette. Crollo dell’affluenza

Le regionali 2015 consegnano una fotografia politica dell’Italia insolita. Ha votato appena un elettore su due. Il Pd si conferma il primo partito, ma e’ ben lontano dal 41% delle europee. In un ipotetico ballottaggio il secondo partito sarebbe il Movimento 5 Stelle. La Lega va fortissimo ma solo da Roma in su. FI non supera mai il 20% ed e’ sotto il 10% in Veneto, Umbria, Toscana e Marche.

In Toscana trionfa Ross (Pd). Il candidato alla presidenza della regione Enrico Rossi, sostenuto dal Pd e dalla lista Popolo toscano, ha vinto con il 48,03%, seguito da Claudio Borghi, candidato della Lega Nord e di Fratelli d’Italia al 20,01%. Giacomo Giannarelli, sostenuto dal M5S, è al 15,05%, seguito da Stefano Mugnai, candidato di Forza Italia e Lega Toscana-Più Toscana al 9,09%, Tommaso Fattori, candidato della Lista Sì Toscana a sinistra, al 6,28%, Gianni Lamioni, candidato della lista Passione Toscana, espressione di Ncd e Udc, all’1,27%, Gabriele Chiurli, sostenuto dalla lista Democrazia Diretta, allo 0,026%.

In Veneto Zaia supera il 50%. Con un risultato di poco superiore al 50% dei voti Luca Zaia inizia il secondo mandato da governatore, bissando i voti della rivale Alessandra Moretti (22,75%). Seguono a netta distanza il candidato del Movimento Cinque stelle Jacopo Berti (11,88%) e il sindaco di Verona Flavio Tosi, con il 11,72%.

In Campania vince “l’impresentabile” De Luca. Il candidato Vincenzo De Luca (centrosinistra) ha vinto con il 41,15% dei voti, seguito da Stefano Caldoro (centrodestra) al 38,37%, in base ai dati forniti dal Viminale. Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle) è al 17,52%, Salvatore Vozza (Sinistra al Lavoro per la Campania) al 2,19% e Marco Esposito (Lista ‘Mo!’) è allo 0,74%.

In Umbria vince la Marini. Catiuscia Marini, candidata per il centrosinistra, è stata eletta presidente della regione con il 42,78%, 159.869 voti, in base ai dati definitivi del Viminale.

In Liguria è Giovanni Toti il nuovo presidente della con il 34,4% dei voti. Secondo i dati definitivi del Viminale, infatti, la sfidante del centrosinistra Raffaella Paita si è fermata al 27,84%, seguita da Alice Salvatore del Movimento 5 Stelle che ha ottenuto il 24,84%.

Marche, il candidato del centrosinistra Luca Ceriscioli è il nuovo presidente della regione. In base ai dati definitivi resi noti sul sito del Viminale, è stato eletto con il 41,07%. Giovanni Maggi, del Movimento 5 Stelle, ha avuto il 21,78% dei voti; Francesco Acquaroli, sostenuto da Lega e Fdi, il 18,98%. Il governatore uscente Gian Mario Spacca si è fermato al 14,21%. “Non resta che prendere atto del risultato delle urne. Il dato elettorale indica che il nostro progetto per le Marche non è entrato nel cuore dei marchigiani, come avremmo sperato”, afferma in una nota l’ex presidente della Regione Spacca sulla mancata riconferma.

In Puglia vittoria netta di vittoria netta di Michele Emiliano (Pd) candidato del centrosinistra, che ha vinto le elezioni con oltre il 47% delle preferenze staccando di oltre 25 punti il migliore dei suoi avversari. Il secondo posto, dopo un lungo testa a testa va alla pentastellata Antonella Laricchia, mentre il terzo al fittiano Francesco Schittulli. Il M5S, comunque, sarà il secondo partito in Consiglio regionale, dopo il Pd, ed Emiliano (che comunque avrà ampia maggioranza per governare) ha già aperto al dialogo offrendo alla Laricchia (che ha rifiutato) l’assessorato all’Ambiente.

Crollo dell’affluenza: alla fine ha votato un elettore su due. E’ questo forse il dato “politico” più importante delle regionali 2015, che sembrano confermare la disaffezione crescente degli italiani per i partiti. Nelle quattro regioni ai cui dati provvede il Viminale si è presentato infatti alle urne il 53,9% degli aventi diritto, contro il 64,13% delle precedenti consultazioni: ha votato il 50,67% in Liguria, il 51,93% in Campania, il 55,42% in Umbria e il 57,16% in Veneto. Affluenza deludente anche nelle altre regioni: 51,1% in Puglia, 49,78% nelle Marche e 48,24% in Toscana.


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