di Valentina Di Cesare
Attualmente sono le forze militari tedesche a totalizzare la presenza maggiore in Kosovo, seguiti da italiani e americani che vanno a sommarsi agli oltre 3000 soldati dell’Eulex guidati dal francese De Kermabon. Già nei giorni scorsi sono giunti in Kosovo altri contingenti provenienti da Austria e Germania ma il completamento dell’operazione di rinforzo militare pare si concluderà per i primi due giorni di maggio. Oana Lungescu la portavoce dell’Alleanza Atlantica, ha affermato pochi giorni fa ai microfoni delle agenzie giornalistiche europee che il rinforzo è necessario per cercare di domare i contrasti etnici nella regione settentrionale del Kosovo.
Eppure dopo anni di presenza delle forze Nato non sembra che sia il numero delle forze militari a poter cambiare la situazione Nei giorni scorsi intanto si sono intensificate le tensioni tra serbi e kosovari nella città di Kosovska Mitrovica divisa in due dal Fiume Ibar. I politici serbi si dicono molto preoccupati sugli intenti di Pristina, non volendo che si replichino gli eventi del 2004 quando rimasero uccise 19 persone, furono distrutti case e luoghi di culto; i ministri di Belgrado hanno affermato infatti che in occasione di queste elezioni l’Eulex e le forze militari internazionali dovranno dimostrare di voler difendere i territori senza parzialità e senza fingere di non vedere l’incalzare dei gruppi armati albanesi.