Corrado Augias, da tempo, ci ha abituati che lo spazio televisivo da lui condotto, è un angolo di confronto del pensiero umano, nel quale trovare spunti di riflessione su tematiche molto importanti e impegnative, e per non smentirsi, l’argomento trattato nell’odierna puntata di Le Storie – Diario italiano, gira attorno al concetto di divinità.
Ospite in strudio, l’autore dell’inconsueto saggio: Eclisse del Dio unico, lo scrittore Ferruccio Parassoli. Cristiano, collaboratore di Famiglia Cristiana, cattolico integrale, con le carte in regola per parlare di cose di Chiesa, che scrive un libro dove il sublime e l’abisso si incrociano. Dove il Vecchio Dio di Abramo è caduto dietro le quinte, ma dove sul palco non è mai comparso quel Dio Padre che Gesù chiamò dalla croce.
Decisamente inconsueto, quasi da eresia.“E’ un documento di un uomo che ora non è più teista ma, panteista, non è un dramma, quando si arriva ad una certa età è onesto e giusto fare i conti con se stessi, con la società e con Dio, io l’ho fatto, e cattolico e teista non stanno bene insieme. Non si tratta della morte di Dio ma, semplicemente lo abbiamo da tanto tempo perso di vista. Dio esiste ma, non lo si vede e non lo si sente, si è eclissato. E’ un buio che si ripercuote sulla società perché abbiamo perso il pilastro della civiltà occidentale.Quel Dio lì che non sa più onorare col suo silenzio la richiesta di verità e di giustizia dell’anima umana, è il Mistero che si è chinato sul nostro niente…?”
Il nostro Dio viene dal ceppo ebraico, nel tempo si è modificato divenendo il padre amoroso presente ovunque, un’idea del Dio unico presa dagli egiziani e più precisamente dal culto di Aton, unico e solo, che durante l’esodo degli ebrei, Mosè si portò appresso, diffondendo l’idea unificatrice di Dio. Nacque il monoteismo, frutto dell’interpretazione dei discepoli che in tempi diversi sistemarono le parole di Cristo. Poi il cristianesimo e la variante cattolica ha allentato l’originale ideologia introducendo i santi che accendono negli italiani vere passioni e devozioni. In testa a tutti, Padre Pio, seguito dalla Madonna e da Madre di Teresa di Calcutta. Il 71% degli italiani porta con se, l’immagine di un santo e lo invoca spesso. Pertanto nel cristianesimo, il dio unico dell’ebraismo è messo in discussione. I santi sono idolatrati, sfociamo nel paganesimo. Eppure la religione cattolica lo ha debellato, ma, di fatto convive con il contenuto cristiano ed è tollerato.
E il messaggio come tale è valido ancora oggi come nel passato; presente come lo fu duemila anni fa, con tutte le sue caratteristiche genetiche e storiche, il fatto cristiano interessa ancora. “Non credo in un Dio statico, egli è in tutto ciò che avviene, è dinamico, è il presente e la rappresentazione di ciò che avviene, e con ciò faccio semplicemente il quadro dell’attuale situazione”.
Si tratta, dunque, per i credenti, di un metodo da riscoprire, di una modalità di comunicazione. Non è mica l’uomo, che usando il suo libero arbitrio, rifiuta l’amicizia di Dio bensì un’apertura al confronto anche con altre religioni.Gesù e Budda potrebbero essere affiancati?
Gli ingredienti sono così tanti e decisamente stravaganti, per gli integralisti cattolici, da resatre senza fiato, ma se nel silenzio e nella pace dell’animo umano e nelle piccole cavità della mente risiede tutto l’universo, perché non concepire una rivolta metafisica?
Oggi c’è un gran bisogno di unità e di pace. Ogni religione considera gli insegnamenti del suo Maestro e il Maestro stesso come sua proprietà esclusiva. La vita di tali Maestri però, sembra smentire questa pretesa e il loro insegnamento non è inteso a favorire la creazione di divisioni e contrapposizioni di forme, rituali e “credo”. Piuttosto sembra che le religioni siano nate, attraverso queste divine personalità, per migliorare la condizione umana e che la molteplicità delle forme religiose rifletta le differenti culture ed epoche in cui esse sono sorte.
D’altra parte, solo un dio limitato potrebbe donare la sua grazia solo a chi professa una fede esclusiva?I cristiani potrebbero aprirsi a una forma di mutua comprensione, nel rispetto delle differenze reciproche, e passare indenni all’interno di un approfondimento della propria religione attraverso un terzo punto di vista. Né cattolico, né buddhista, nè ebreo. Insieme, per darsi l’aiuto, psicologicamente e spiritualmente utile a percorrere il nostro cammino di esseri umani sulla terra.