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Elogio del Dissenso

Creato il 12 ottobre 2011 da Tnepd

Elogio del Dissenso

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NonDuale

Con enorme gioia mi dissocio dal ritenere che: - l’essere umano sia fondamentalmente egoista e tendente al “male”, e che per contenere tale natura siano necessarie leggi, norme, governi, repressioni, religioni, paradisi e inferni; - l’essere umano sia solo un corpo e una mente; - la competizione porti l’uomo a migliorare e ad evolversi; - nessuno faccia niente per niente; - un sistema economico basato sulla crescita infinita sia qualcosa di non oltraggioso per l’intelligenza umana; - il profitto e la finanza vengano prima di quasiasi cosa, comprese la dignità, la felicità e la salute di tutti gli esseri; - l’essere umano sia un consumatore, un animale da supermercato; - l’esistenza di banche private, ed in particolare di banche centrali private come la FED e la BCE, non sia una sciagura immane per gli esseri umani;
Elogio del Dissenso

- sgobbare 8 ore al giorno per 11 mesi all’anno per produrre beni in buona parte superflui non sia qualcosa di indegno ed oltraggioso per l’essere umano;

Elogio del Dissenso
- la finanza sia qualcosa di cui l’umanità non possa fare a meno; - il debito pubblico sia qualcosa di reale; - non sia possibile garantire un tetto sulla testa, cibo e assistenza sanitaria a tutti gli esseri umani; - gli stati e le frontiere siano qualcosa di positivo; - la guerra e la violenza talvolta siano necessarie, che l’umanità non possa vivere definitivamente in pace ed armonia; - le forze di polizia, gli eserciti e le armi siano necessarie a garantire la sicurezza degli esseri umani e non siano in realtà forieri di ancora più insicurezza; - la criminalità organizzata non sia funzionale al potere costituito ed al sistema vigente; - le credenze religiose siano necessarie all’essere umano per vivere una vita degna, felice ed aiutino concretamente l’umanità ad essere più unita;
Elogio del Dissenso
- chi basa la propria vita su dogmi di tipo ideologico, religioso e, talvolta, anche scientifico, sia degno di prestigio e venerazione; - le chiese, le moschee, i templi, ecc. siano luoghi più “sacri” del resto dell’universo; - l’uomo non possa vivere in piena salute senza utilizzare prodotti di origine animale, frutto di orrori e torture sistematiche ai danni di esseri senzienti; - possa esistere una qualche forma di gerarchia non corrotta e non foriera di disuguaglianze, violenza, repressioni e ingiustizie; - non possa funzionare una società umana organizzata in modo non-gerarchico, basata semplicemente sul rispetto, sulla solidarietà, sul bene comune, sul rispetto dello ecosistema e sulla compassione indiscriminata verso tutti gli esseri;
Elogio del Dissenso

 - l’umanità non possa fare a meno di classi sociali, corporazioni, ordini, caste, tifoserie, di tutte le forme tribali e neo-tribali;

- la centralità della famiglia sia necessaria per uno sviluppo sano dell’essere umano; - non possa essere un più efficace sistema educativo senza voti e primi della classe, basato sulla enorme attitudine allo apprendimento dei bambini e non sulla ottusità del mero studio, dove l’insegnante non sia un essere umano gerarchicamente superiore ma un semplice facilitatore.  La lista potrebbe essere ancora molto lunga ma qui per ora mi fermo.  I poteri politici, economici e religiosi possono tentare di imporci quello che vogliono. Non possono tuttavia privarci del sacrosanto diritto di esercitare il dissenso, ovvero di dissociarci dal pensiero dominante.  Non sottovalutiamo l’enorme potenziale trasformativo che risiede nel dissenso, se chiaro, netto e non-violento! Quante volte, ogni giorno, attraverso le più piccole azioni e pensieri, diamo il nostro tacito assenso a una miriade di pratiche che non condividiamo?  Cosa succederebbe se semplicemente iniziassimo a dire pacificamente di NO, ad astenerci? I poteri possono avere parecchio margine di manovra su una popolazione in contrapposizione violenta ma cosa possono fare contro una massa pacificamente dissenziente?  In tal caso l’ingranaggio non può che fermarsi, collassare su se stesso per mancanza di supporto dal basso. Coltiviamo dunque quotidianamente il dissenso come un fiore prezioso, che richiede massima attenzione, dedizione e cura.

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