Grande professione quella dell’ingegnere!
Con l’aiuto della scienza possiede la magia
di trasformare un pensiero in linee di progetto
per realizzarlo poi in pietra , metallo o energia.
Quindi creare lavoro e case per gli uomini,
elevando il tenore di vita e aggiungendovi conforto.
Questo è il grande privilegio dell’ingegnere
e anche il grande rischio ché le sue opere,
a confronto di quelle d’ altri uomini e professioni,
sono all’aperto, visibili a tutti.
I suoi atti – passo, passo – sono di dura materia.
Egli non può seppellire i suoi errori
nella tomba come i medici;
né trasformarli in brezza carezzevole
o darne colpa ai giudici, come gli avvocati.
Non può coprire i suoi insuccessi
con alberi o rampicanti come gli architetti;
né, come i politici, riversare gli errori
sugli oppositori, sperando che la gente dimentichi.
L’ingegnere, semplicemente,
non può negare quello che ha fatto
e viene condannato se l’opera non regge.
D’altra parte non è la sua una vita
in mezzo ai deboli, come quella dei medici
né si pone come scopo la distruzione, come i militari,
nè mangia pane con le contese come gli avvocati.
All’ingegnere compete rivestire di vita,
conforto e speranza lo scheletro della scienza.
Col passare degli anni , la gente senza dubbio dimentica
l’ingegnere che ha costruito, se mai lo ha saputo.
Qualche politico avrà apposto all’opera il suo nome
o questa sarà stata attribuita a qualche promotore
che ha fatto uso di denaro altrui.
L’ingegnere, con una soddisfazione
che poche professioni conoscono,
gode dei benefici senza fine
che scaturiscono dai suoi insuccessi:
il verdetto dei suoi colleghi
è il solo titolo d’onore che egli desidera.
Traduzione dall’inglese di herbert Hoover a cura dello scrittore Angelo Ruggeri
L’originale è disponible al link :
http://poetryandmore-albixforpoetry.blogspot.it/2015/05/engineers-delight.html