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Elogio dello scrivere lento: lo slow writing

Creato il 06 maggio 2014 da Ireneferri

Stamattina è una di quelle mattine lente, dove tutto va piano. Qualche volatile organizza la sua giornata, le piante frusciano, il silenzio è calmo. E mi viene da pensare quanto sia importante ritrovare la dimensione della lentezza. Anche nello scrivere, con l’esercizio dello slow writing.

Ma prima, cerchiamo di capire alcune cose.

Cos’è per te la lentezza?

Cosa ti viene in mente quando ti si chiede di essere lento? Quale sensazione provi quando pensi ad una tartaruga?

Se ci fai caso, il tuo primo pensiero è negativo. Lentezza=incapacità.

Ma chi l’ha detto?

La cultura e il tempo della fretta ci hanno insegnato che è giusto sfrecciare veloci, correre di qua e di là, tenere costantemente d’occhio l’ora ed arrivare alla sera stanchi e pieni di stress. Ci è stato insegnato che il momento della pausa serve solo ad aspirare velocemente una sigaretta al volo, a ingollare l’ennesimo caffè della produttività, a prendere una boccata d’aria e vedere un pezzo di cielo prima di rituffarci nei nostri loculi solitari a straprodurre.

E’ questo che vuoi continuare a fare?

IO DICO BASTA. E rallento. Vado piano. Ritrovo il mio ritmo, anche nella scrittura.

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Elogio dello scrivere lento: chi va piano, va sano e va lontano

Attenzione: per scrivere lento non intendo scrivere in tempi dilatati. Intendo ritrovare l’amore, la precisione, la passione per la ricerca dell’espressione bella ed efficace. Padroneggiare la tecnica e la forma. Rallentare e aiutare la messa a fuoco su un singolo aspetto del linguaggio in ogni frase, grazie alla natura casuale dello strumento.

Ecco come funziona.
In primo luogo, lavoriamo sulla bozza piuttosto che scrivere. Raddoppiamo lo spazio della scrittura, prendendo il doppio del foglio (per farci l’abitudine). Ci diamo un argomento e completiamo una serie di esercizi apparentemente casuali. Per esempio :

1 . La prima frase deve iniziare con un participio presente
2 . La seconda frase deve contenere solo tre parole
3 . La terza frase deve contenere un punto e virgola
6 . La quarta frase deve essere una domanda retorica
5 . La quinta frase inizierà con un avverbio
6 . La sesta frase conterrà una similitudine
E così via .

Il punto è che devi rallentare fino a pensare alla tua tecnica. In generale, è semplice scrivere quello che si vuole, ma è molto più difficile pensare a come scriverlo. Questo processo ti costringe a concentrarti sul “come” invece che sul “cosa” .

Una volta che hai finito di scrivere, prova a a migliorare. Ecco il momento il cui la doppia spaziatura entra in gioco.

  • Interroga ogni singola parola e considera: ci potrebbe essere una parola migliore?
  • Guarda ogni frase e chiediti: potrebbe cominciare in modo diverso? Dovrebbe essere più lunga o più breve? Sono assolutamente sicuro che abbia un senso?
  • Guarda i paragrafi e pensa a come si collegano: scorrono in maniera logica? Ogni paragrafo riprende dal punto in cui quello precedente finisce? C’è varietà?

Altre idee di scrittura lenta:

  •    metti alcune istruzioni in un contenitore e prendine una selezione casuale
  •    dai elenchi di numeri e stabilisci che il numero di parole nelle frasi deve essere conforme ad essi
  •    utilizza un testo scritto da un autore su un argomento e smontane la struttura e le tecniche

Stai facendo slow e creative writing. Te ne rendi conto?

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Prenditi il tuo tempo per scrivere.

Che non è tempo di quantità, ma tempo di qualità. Ti serve a ritrovare una lentezza che è ponderatezza, equilibrio, riflessione, senso delle cose.


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