Ancora una carrellata di orrori metropolitani. Graffiti, graffiti, sempre e solo graffiti. A roma ormai non c'è emergenza più grande di questa. Ogni superfici scrivibile è stata devastata da queste scimmie disadattate. Muri, saracinesche, portoni, serrande, pensiline. E adesso anche le strade, i marciapiedi, i cortili. Scritte politiche, tags, murales e dediche d'amore. Ce n'è per tutti i gusti. Di questa vera e propria emergenza sui media non si parla mai. Mai un servizio sul telegiornale, mai un servizio in nessun programma. Ne parlano solo, a volte, Le Iene e Striscia la Notizia. In tono leggero e ironico, come fosse un problema da niente. I graffiti vandalici sono la prima causa di degrado visivo della città di Roma. E se il fenomeno deriva da una mancata educazione da parte delle famiglie, gli effetti di simili catastrofi rischiamo di portarcele dietro per generazioni e generazioni. Prendiamone atto e facciamo partire un programma serio di rimozioni. Non un servizio di volontariato (che ci sta anche bene, ma non può essere l'unica arma). Qui serve un vero e proprio Piano Marshall. Servono montagne di soldi, investimenti sul futuro, una programmazione degli interventi. Serve un obbiettivo da rispettare. Servono leggi severe e guai a chi sgarra. Serve introdurre l'obbligo per commercianti e residenti di ripulire i palazzi danneggiati! Così poi, quando il pischelletto coglione verrà beccato con la bomboletta in mano dal genitore incapace o dal vicino, riceverà la suddetta bomboletta dritta nel culo. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: siamo gli ultimi della classe. Non esiste altra città al mondo messa male come Roma. Nelle città del mondo civile le superfici imbrattate saranno al massimo il 10-15% del totale. Da noi a Roma abbiamo il 90% di ogni superficie vandalizzata. E non parliamo solo di muri. E' un'emergenza vera e propria che coinvolge tutto. Intanto beccatevi queste foto scattate da Les.
Ancora una carrellata di orrori metropolitani. Graffiti, graffiti, sempre e solo graffiti. A roma ormai non c'è emergenza più grande di questa. Ogni superfici scrivibile è stata devastata da queste scimmie disadattate. Muri, saracinesche, portoni, serrande, pensiline. E adesso anche le strade, i marciapiedi, i cortili. Scritte politiche, tags, murales e dediche d'amore. Ce n'è per tutti i gusti. Di questa vera e propria emergenza sui media non si parla mai. Mai un servizio sul telegiornale, mai un servizio in nessun programma. Ne parlano solo, a volte, Le Iene e Striscia la Notizia. In tono leggero e ironico, come fosse un problema da niente. I graffiti vandalici sono la prima causa di degrado visivo della città di Roma. E se il fenomeno deriva da una mancata educazione da parte delle famiglie, gli effetti di simili catastrofi rischiamo di portarcele dietro per generazioni e generazioni. Prendiamone atto e facciamo partire un programma serio di rimozioni. Non un servizio di volontariato (che ci sta anche bene, ma non può essere l'unica arma). Qui serve un vero e proprio Piano Marshall. Servono montagne di soldi, investimenti sul futuro, una programmazione degli interventi. Serve un obbiettivo da rispettare. Servono leggi severe e guai a chi sgarra. Serve introdurre l'obbligo per commercianti e residenti di ripulire i palazzi danneggiati! Così poi, quando il pischelletto coglione verrà beccato con la bomboletta in mano dal genitore incapace o dal vicino, riceverà la suddetta bomboletta dritta nel culo. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: siamo gli ultimi della classe. Non esiste altra città al mondo messa male come Roma. Nelle città del mondo civile le superfici imbrattate saranno al massimo il 10-15% del totale. Da noi a Roma abbiamo il 90% di ogni superficie vandalizzata. E non parliamo solo di muri. E' un'emergenza vera e propria che coinvolge tutto. Intanto beccatevi queste foto scattate da Les.
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