Il voto politico del prossimo febbraio sarà importante. In Lombardia ancora di più. Se il centrosinistra riuscirà a vincere nella nostra regione avrà forti probabilità di vincere in Italia e, soprattutto, di avere in Parlamento (sia alla Camera che al Senato) la forza necessaria per poter governare. Se invece in Lombardia perdessimo, le regole assurde del Porcellum rischierebbero di metterci in forti difficoltà al Senato.
Per vincere occorre non solo avere una chiara linea politica (cosa che abbiamo fatto con le Primarie di Bersani), ma c’è bisogno anche di liste composte da donne e da uomini che sappiano intercettare le profonde esigenze di cambiamento che animano il Paese.
Con le Primarie del prossimo 29 dicembre noi, popolo del centrosinistra, abbiamo nelle nostre mani la possibilità di comporre queste liste. Anche a Cremona.
La prima cosa che dobbiamo avere presente è che anche una manciata di voti è importante. Scegliamo dunque quelle candidate e quei candidati che hanno maggiori potenzialità di incrociare quella voglia di cambiamento e che hanno la possibilità di spostare voti verso il PD, magari anche in numeri non eccezionali ma comunque significativi.
La candidatura di Titta Magnoli, tra quelle maschili, ritengo corrisponda di più a queste esigenze.
Nel prossimo febbraio noi cremonesi saremo chiamati a votare nella Circoscrizione che raggruppa – insieme a Cremona – anche Pavia, Lodi e Mantova. Titta é molto conosciuto anche a Pavia – dove ha lavorato nel privato per anni (cosa che per un politico non guasta ….) e dove ancora vive – e può dunque contare su una potenzialità maggiore di raccolta voti, anche dal punto di vista meramente geografico.
Sul versante del rinnovamento va riconosciuto al Segretario provinciale del PD di aver svolto in maniera adeguata il difficile ruolo al quale era stato chiamato all’indomani della sconfitta del 2009. In una situazione complicata ha saputo dirigere lo sguardo in avanti, affrontandola in maniera laica e senza pregiudizi, facendo crescere un quadro dirigente composto da persone complessivamente dotate di pensiero autonomo, in grado di farlo valere e sempre più animate dal coraggio e dal piacere di mettersi in gioco. Oggi dunque è molto evidente la differenza di “clima” con la realtà di qualche anno fa, quando imperava il sistema degli “yesmen”.
Guardare avanti, dunque, ma non per scansare i problemi che man mano sono andati ponendosi.
Il PD, infatti, governando latenti lacerazioni, ha saputo affrontare positivamente la questione della presenza di uomini provenienti dalla sinistra in posti di responsabilità nelle Aziende comunali ora gestite dalla destra. Così come, in tempi tutto sommato ragionevoli, è stata risolta – pur tra inevitabili contraddizioni – la difficile fase di transizione del PD da ex partito di maggioranza a espressione di punta di una politica di opposizione.
Rilevante è stata poi l’azione di apertura, fatta con pazienza e con spirito costruttivo, nei confronti del mondo dell’associazionismo e dei movimenti della società civile. Azione che Titta ha anche saputo delegare ad un gruppo di dirigenti capaci, ottenendo risultati rimarchevoli se confrontati con la fase precedente, nella quale il PD era rimasto troppo a lungo chiuso su se stesso.
Non va poi dimenticata la dedizione e l’impegno con il quale il PD cremonese ha partecipato alla battaglia politico-amministrativa di Crema, riuscendo a far da sponda alla splendida vittoria di Stefania Bonaldi e dell’intero PD cremasco.
Con l’elezione di Titta Magnoli in Parlamento, poi, prenderà il via la necessaria fase di rinnovamento del PD cremonese, ad iniziare dalla conseguente elezione del nuovo segretario provinciale e dei nuovi organismi dirigenti. Si aprirà così la strada al decisivo appuntamento delle elezioni del 2014 nelle quali saranno in gioco le amministrazioni dei più importanti Enti Locali della nostra provincia.
In soli 2 anni, dunque, il PD cremonese è stato accompagnato, con sobrietà ma anche con determinazione, fuori dalle secche in cui era finito. E se il merito va dato al gruppo dirigente complessivo, va riconosciuto soprattutto a chi ha saputo imprimere le spinte necessarie volte più all’unità che alla rottura, più ad un Partito all’attacco che ad una difesa del passato.
Sono queste le valutazioni politiche che mi inducono a ritenere la candidatura di Magnoli più forte, più attrattiva e più all’altezza del compito rispetto a quella del suo competitor..
Le opzioni tra quelle femminili mi pongono al contrario in forte ambascia.
Tutte e tre le candidate, pur diverse tra di loro, sono infatti portatrici di notevoli caratteristiche positive.
Cinzia rappresenta quel legame con il mondo del lavoro e dei lavoratori al quale non vorrei mai venir meno. Alessia l’ho vista crescere come vivace e capace consigliera comunale ed imparare davvero molto in poco tempo. Con Annamaria, poi, abbiamo lunghi anni di militanza comune nelle file uliviste e nell’aspro confronto per la conquista delle Primarie, duramente avversate e spesso derise dai “soliti noti” (che ora, però – ma così va il mondo… – le cavalcano entusiasticamente quasi non le avessero mai negate e combattute).
Temo che, a questo riguardo, rimarrò indeciso fino all’ultimo e che, se arriverò a scegliere, non ve lo dirò mai, nemmeno sotto tortura.
Deo Fogliazza, Cantiere dell’Ulivo Cremona
27 dicembre 2012