Controlli europei ogni sei anni e requisiti piu’ restrittivi per la costruzione di nuovi reattori: questi alcuni provvedimenti dell’Unione Europea per rendere piu’ sicuro il nucleare
L’energia nucleare è pericolosa: un piccolo danno e, di conseguenza, un piccolo scoppio potrebbe portare a danni gravi sulla salute dell’uomo, sulla sopravvivenza degli ecosistemi e sull’inquinamento dell’aria. Ed è per questo che l’Unione Europa ha deciso, in risposta al disastro di Fukushima e alla luce dei risultati degli stress test condotti sulle centrali nucleari europee, di rivedere le norme di sicurezza sulle centrali nucleari, imponendo a tutte le aziende che lavorano nei e con i reattori nuove regole.
In Europa sono numerosi i paesi che si affidano all’energia nucleare e alcuni sono anche molto vicini all’Italia, come Francia e Germania. Un danno nucleare in questi due Paesi europei potrebbe causare conseguenze anche in Italia. Dopo lo scoppio, in Giappone, della centrale di Fukushima, numerosi Stati hanno affermato di voler abbandonare questa fonte di energia, ma, nonostante i controlli e nonostante qualcuno anche abbia spento alcuni reattori per un certo periodo di tempo, nessuno ha ancora completamente abbandonato l’uso dei reattori.
Se abbandonare il nucleare è quindi difficile, è necessario, almeno, rendere più sicura questa fonte di energia. L’Ue ha quindi deciso che sono necessari dei controlli obbligatori a livello europeo ogni sei anni e controlli nazionali ogni dieci. E ancora. Saranno presto in vigore requisiti più stringenti per la costruzione di nuovi reattori e sistemi più efficienti di risposta in caso di incidenti.
-gc-
14-06-2013