Magazine Cultura
L'altro giorno mi sono imbattuto in una canzone di Enya e mi si è ri-scoperchiato un mondo che pensavo fosse appartenuto solo alla penna di Tolkien. Ma che davvero c'è stata un'epoca che stavamo tutti a sentire la musica celtica quella col gaelico che non ci si capiva niente nei testi ma che faceva così figo sentire e poi raccontarlo agli amici tipo hai sentito quella bucolica me pare "jjkkssnagard ghwgnifen lirrtyyyyskandergarden" oppure era "snirlfs ognnath ynnnnnerscc"? Poi sono arrivati i Sigur Ros a fare titoli ancora più ridicoli ma insomma vuoi mettere il fascino della verde Irlanda e dei fiordi e del salmone appena pescato? E giù di Clannad la mattina e la sera che parevi rincojonito.
Ora ripensandoci non possiamo far del tutto gli stronzi e dire che era robaccia, siamo solo degli ignobili gelosi, in fondo le tradizioni e la cultura musicale dell'Irlanda hanno di fatto influenzato enormemente la nascita della musica moderna quale noi la concepiamo, andando a spingere gli ululati degli Appalachians via via che dalle aje si propagava mouth-mouth quella specie di proto-country da cui sarebbe nato almeno il 50% della musica rock (il resto viene dal blues, ovviamente).
Ma a noi, da Sgurgola Marsicana a Ovindoli, da Roncobilaccio a Pessano con Bornago, della musica celtica, che ce ne doveva fregare? Tanto valeva ascoltare quella dello Swaziland. Abbiamo la nostra di musiche folk, che basta e avanza. E invece tutti a fingerci druidi. Ce ne siamo intrippati bene bene e ce ne siamo beati come se avessimo tutti i capelli rossi e trapattoni come allenatore capo. Una moda collettiva che oggi, a dire il vero, è un pò passata.
Sembra un altro mondo, davvero.
E allora, per celebrarlo, rimettiamo sul piatto la deliziosa garbata, e anche un pò gnocca, ma pallosissima ENYA (all’anagrafe, pare ma vallo un po’ a verificare, dovrebbe fare qualcosa tipo Eithne Patricia Ní Bhraonáin) (pensa te da bambina quando si allontanava come la chiamavano) con uno dei suoi pezzi migliori che penso tutti voi prima o poi abbiate sentito mentre passeggiavate serenamente sotto il cielo azzurro d'irlanda, meriggiando sui bordi di un fiordo sorseggiando tè e dando morsi ad un salmone affumicato di 10 chili. Che poi ridendo e scherzando e gorgheggiando, piano piano poco poco ho letto che tra Clannad e carriera solista ha venduto 75 milioni di dischi. Esticazzi.
Next Stop, see ya
(tra parentesi, il video è bellissimo)
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