Oggi è una solennità importantissima. Il grande annuncio della nascita del Messia non poteva rimanere non comunicato, tanto era straordinario per l'umanità intera. Vorrei riflettere su alcuni punti. Gesù nasce durante la notte. Si sa che nelle zone desertiche, le temperature notturne scendono considerevolmente, quindi è vero che Gesù nacque al freddo... forse non nevicava propriamente, tuttavia si può credere che fosse freddo. Le tenebre avvolgevano la terra. L'uomo aspettava la sua redenzione: il suo cuore era immerso nelle tenebre e dal freddo del peccato. Non c'è posto per il Figlio di Dio: tutte le locande sono piene. È costretto a nascere in una stalla. Passerebbe inosservato se non fosse il Figlio di Dio! Questo evento non può passare sotto silenzio ed urlano i cieli. I primi a ricevere il messaggio, furono i pastori perché erano gli unici che lavoravano a quell'ora all'aperto. Il messaggio era troppo grande da dover aspettare.Era ben giusto che Gesù nascesse durante la notte. Era lui la luce che doveva illuminare il mondo e l'umanità intera. Nelle tenebre la luce delle stelle era più visibile. Gli antichi si orientavano guardando la posizione delle stelle... e qual è la via, la verità e la vita se non Gesù?Volevo poi fare un parallelismo con gli eventi della passione. Gesù era la Luce, ma quando fu tradito le tenebre avvolgevano l'universo. Quando Gesù stava sulla croce era pieno giorno perché Lui stesso era la Luce. Fu nel momento in cui morì che le tenebre avvolsero nuovamente la terra che si spaccò e tremò. Essa doveva accogliere il suo corpo ma non ne era degna.Il percorso dei Magi simboleggia il cammino di ogni uomo verso Dio. Nel cielo di ogni cuore spunta una stella che orienta il suo cammino. Talvolta si smarrisce la stella, il cuore cade nella fosca e insidiosa trappola dell'abitudine e perde la genuinità e la gioia dell'incontro con Dio. Tale gioia s'incontra solamente nell'umiltà, quando cioè si possiede la consapevolezza della propria debolezza, dell'essere delle semplici stelle che non brillano di luce propria ma di quella del sole, ovvero di Dio, vera luce che non tramonta.
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