Eravamo rimasti non so dove. Forse alla mia incazzatura per non essere stata invitata dopo tanta ipocrisia esercitata nei miei confronti.
Il figliuol prodigo, quando il Father era andato a casa sua stile Canossa, dopo l’ennesimo gran rifiuto, si era sentito dire “Comunque la cerimonia è il 3, eh. Capito? Il 3″.
Cioè sabato prossimo.
Ché, poi, era quello che fin da marzo aveva detto anche a me, adducendo la storiella del prete che si doveva operare e della cerimonia rimandata di una settimana.
Stanotte stavo guardando pigramente FB quando a un certo punto leggo:
“X Y è sposato”.
A quel punto mi sono alterata alquanto, il che non ha giovato al mio sonno già problematico di per sé.
Sì, praticamente lo stronzo (non lo posso definire in altro modo, dati gli elementi che ho)
c’ha detto una data fasulla fin dall’inizio, quando, fra lui e quel travaso che s’è messo accanto, erano tutti apparentemente ben disposti almeno nei miei confronti, e io mi aspettavo chissà che.
Avevano paura che gli si piombasse in chiesa senza invito, probabilmente.
Ma andatevene un po’ affanculo, va’.