Magazine Diario personale

Eppur non si conoscono – Un post a quattro mani

Da Romina @CodicediHodgkin

Superata la chemio, tutti intorno a me cercavano di sminuire l’accaduto con frasi del tipo “ma si, alla fine poteva andare peggio…” oppure “alla fine sei viva quindi non era così grave”, mentre io cercavo solo di valutare l’entità dei danni, come se il mio corpo fosse una città squassata da un terremoto. Avvertii il bisogno di mettermi in contatto con altre persone che avevano i miei stessi trascorsi. Persone che potevano capirmi senza che dovessi trovare le parole esatte per esprimere quello che provavo. Grazie alla Lampada non mi sono più sentita sola. Ho trovato un gruppo costituito da persone meravigliose capitanato da Davide.

Tra le bellissime persone che ho avuto il privilegio di conoscere, c’è sicuramente Sissi, che mi venne virtualmente presentata da Davide e che all’epoca era, come dire, “nuova del giro”.
Una delle pagine del calendario della Lampada di quest’anno racconta proprio la sua storia…chissà se le dedicheranno il mese di febbraio, quello che fu mio nel 2008.
In conclusione, vorrei dedicare ai ragazzi della Lampada e a tutti noi che abbiamo imparato a lottare per affrontare il nostro viaggio, un brano tratto da una poesia di Lord Alfred Tennyson intitolata “Ulisse”:

Venite amici,
che non è tardi
per scoprire un nuovo mondo.
Io vi propongo di andare
più in là dell’orizzonte
e se anche non abbiamo
l’energia che,
in giorni lontani,
mosse la terra e il cielo,
siamo sempre gli stessi,
unica,eguale tempra
di eroici cuori,
indeboliti forse dal fato
ma con ancora la voglia
di combattere, di cercare,
di trovare, e di non cedere.

Sissi – Io, me e Hodgkin

Commenti bilaterali sull’importanza della condivisione e ringraziamenti in ordine sparso a chi la rende possibile.
Sabato sera la Lampada di Aladino inaugura la nuova sede e annuncia i suoi impegni e i suoi obiettivi per i prossimi

E io sono lontana e me ne dispiaccio non poco perché è stata l’organizzazione che più mi ha aiutato, nonostante fossi lontana. Per telefono, quando chiedevo a Davide se secondo lui potevo andare al supermercato, anche se la chemio mi decimava i globuli bianchi. Per mail, quando con Romina ci scambiavamo messaggi-fiume sulle nostre esperienze e poi per blog, quando Romina si è decisa ad aprirne uno. Con i calendari, che raccontavano storie di altri malati, da cui trapelava “la fureur de vivre”, la voglia di vivere che è un alleato così prezioso per ogni malato.

Quest’anno una delle storie del calendario è la mia: magari leggendola un malato si sentirà un po’ meno solo e allora sentirò di aver restituito un po’ di quello che mi è stato dato…Grazie.

 


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