Eppur si muove/2

Il Post è tra i pochi giornali in Italia che si è schierato, senza se e senza ma, a favore delle dimissioni di Silvio Berlusconi. E lo ha fatto evitando tante quisquilie, care invece alla stragrande maggioranza dei media tradizionali. Non solo, ha guardato in faccia la realtà: “Le dimissioni di Silvio Berlusconi si devono pretendere e ottenere: e un paese che le pretenda è ancora più auspicabile di un paese che le ottenga”. Con una sola frase è stato descritto il paradosso tutto italiano di non scandalizzarsi più per nulla. Paradosso che, ad esempio, ha coinvolto in non poche recenti occasioni pure il tenutario qui che ne parla. Il problema, però, è un altro: un editoriale così lapalissiano è rintracciabile esclusivamente sul Post. Le dimissioni di Berlusconi sono state auspicate anche altrove, non dico di no, ma si è preferito girarci intorno: e lo stallo, e la crisi, e l’Italia che non può permettersi un premier troppo baldanzoso, e la brutta figura all’estero, e il paese che perde credibilità, e le belle fanciulle in vetrina, e chi è la fidanzata di Silvio. Tutti temi da prima pagina, per carità. Ma ad un certo punto, tra lambiccamenti vari, si rende piuttosto necessaria la schiettezza che ha contraddistinto il Post.Eppure la sua voce fuori dal coro rimarrà “poco ascoltata” perché è probabile che Berlusconi neppure sappia cosa ha scritto il Post, perché alcuni luoghi della Rete – che tanto si è ampliata in questo senso – restano a tutt’oggi dei salotti ben frequentati ma di nicchia, perché tira più un Signorini di sera che un quotidiano online di giorno. Perché in definitiva l’Olimpo del giornalismo italiano rimane ancorato alle vecchie casse di risonanza, mentre la Rete torna comoda per raccontare in tivù l’ultima moda tra i teenagers, l’ultimo fenomeno musicale o l’ultima trovata degli utenti di Facebook (quando va bene). Mentre invece, al cospetto di un sistema mediatico così variegato, un corretto e sinergico bilanciamento sarebbe – parafrasando – ancora più auspicabile di un eventuale rovesciamento di fronte.