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PER RECEP TAYYP ERDOGAN, l’uomo che sta cercando d’imporre la legge coranica alla Turchia, il suo illustre predecessore Kemal Ataturk è un criminale. Lo ha detto senza mezzi termini in un discorso a Vienna: «Com’è il caso per il sionismo, l’antisemitismo e il fascismo, dobbiamo considerare anche l’islamofonia come un crimine contro l’umanità.» A parte il fatto che il sionismo è un movimento identitario e certamente non fascista mentre non c’è niente di più fascista degli Stati costruiti sull’islam, sarebbe difficile trovare una persona più islamofoba di Kemal Atatürk, il fondatore della Turchia moderna. Leggete come si è espresso nei confronti dell’islam:
Da oltre 500 anni le regole e le teorie di un cammelliere arabo, unite alle interpretazioni abusive di preti ottusi e ignoranti, hanno fissato in Turchia ogni particolare della legge civile e penale. Hanno determinato la Costituzione, condizionando i minimi fatti e gesti della vita di ogni cittadino, il nutrimento, le ore di veglia e di riposo, l’ abbigliamento, l’apprendimento scolastico, i costumi, le abitudini fino ai pensieri più intimi. L’islam, questa teologia assurda di un beduino immorale, è un cadavere putrefatto che ci avvelena la vita.
COSI’ RECEP ERDOGAN è colpevole di alto tradimento nei confronti del suo paese.Non soltanto ha insultato il fondatore della Turchia moderna definendolo «criminale contro l’umanità», ma anche comparendo in pubblico con la moglie velata mentre Atatürk aveva espressamente proibito il porto del velo. No, caro Recep, l’islamofobia non è fascista e ancora meno un crimine contro l’umanità. E’ il dovere non soltanto di ogni sincero democratico ma di ogni difensore dei più elementari diritti umani. Mentre il vero crimine contro l’umanità è il tuo amato islam, un’ideologia che prona il pensiero unico e lo sgozzamento di chi non si adegua.
Dragor