E’ molto frequente leggere sui giornali, o tramite il passaparola di tutti i giorni, di persone che hanno avuto esperienze di apparizioni di persone scomparse. Si tratta di eventi che fanno a pugni con la nostra razionalità, e la maggior parte di noi assume un atteggiamento di apertura, del tipo “non è vero, ma ci credo”. Il professor Erlendur Haraldsson è uno psicologo Islandese che ha studiato ed intervistato centinaia di persone che raccontano di aver avuto apparizioni di defunti, apparizioni spontanee, senza l’intervento di medium, ed ha cercato di catalogarle e suddividerle secondo criteri statistici, in modo da evidenziare elementi comuni: da quanto tempo era morta la persona manifestatasi? Quale era stata la causa della morte? Era conosciuta dalla persona che l’aveva vista? La manifestazione è stata solo visiva o sono stati coinvolti gli altri sensi? Sono avvenute altre coincidenze difficilmente spiegabili? Lo spirito è stato visto da una o più persone?
Questo lavoro di indagine, che ha dato origine al libro “Incontri dopo la Morte” è allo stesso modo significativo, sia che noi vogliamo credere alla spiegazione soprannaturale, sia che noi rimaniamo convinti che si tratti, in tutti i casi, di allucinazioni e suggestioni.