Una bella mostra
Un po' difficile, in realtà, al di là del titolo accattivante, “Eroine invisibili. Storie di donne", alla Pinacoteca Provinciale di Bari.
Difficile ricostruire il percorso mentale che si sono prefigurati i curatori, difficile capire quali siano i temi che definiscono eroine alcune donne, che cosa le faccia invisibili. Si ha, alla fin fine, l'idea che la mostra sia stata un po' cucita addosso ai dipinti che si aveva a disposizione, proprio come recita il sottotitolo "dalle collezioni della Provincia di Napoli e della Pinacoteca Provinciale di Bari".
Il fatto è che comunque si rimane sempre soggiogati dal fascino di questi piccoli scampoli di vita, quotidiana o illustre, vera o immaginaria, che l'arte ci restituisce, specialmente quando, tra Otto e Novecento, comincia anche in Italia ad occuparsi del quotidiano o a riversare, nella illustrazione di storie e leggende, sentimenti e personaggi del suo tempo.
Sono autori spesso minori, ma alcuni saltano fuori vividi e freschi dalle storie stesse che raccontano:
Vincenzo Volpe, La dottrina cristiana
Vincenzo Irolli, La Bambola in castigo
Ad un certo punto si comincia a seguire un filo sottile che ricollega le varie rappresentazione di donna tra loro: l'ingigantirsi della solitudine.
La donna è tutto sommato sola, nella società, sola a crescere i figli, sola a portare il dolore
Domenico Romano, I tristi effetti della guerra
Sola a sopportare il peso dell'eros:
Eugenio Viti, Calvario
Alla fine sola anche nel niente infinito di un'attesa, sia giovane
Carmine Toro, Sogni
sia vecchia, senza distinzione:
Gabriele Mattera, L'attesa
Andateci, se potete, fino al 29 maggio (oltretutto il biglietto ha un prezzo irrisorio, 2 euro e 65.....non chiedetemi il perché dei centesimi....).
Tante idee; e quando si esce, dall'atmosfera da acquario dell'atrio, davanti si squaderna questo spettacolo, l'azzurro infinito, la luce e il mare, ma la luce, soprattutto, accecante, del più bel mare d'inverno che abbia mai visto.
Vale anche solo per quello.