Si dice che anche i più grandi possano sbagliare, che nessuno è infallibile e che dai propri errori non si può che imparare la lezione. Anche nel mondo del giornalismo vale questa “regola”, con la differenza che non si può sfuggire alle critiche tempestive scaturite da errori di contenuti o di altra natura. I napoletani, in particolare, tendono a difendere con estrema passionalità e fervore la propria città e i suoi abitanti da notizie offensive e ostili. Come dargli torto?
Tutto ciò è accaduto anche per “Tuttosport”, famoso quotidiano sportivo torinese che ha accidentalmente annoverato tra gli eventi del 2014 la morte di Ciro Esposito. L’articolo ha subito ed inevitabilmente suscitato lo sdegno dei lettori, che hanno percepito la notizia come uno scherno, che sminuisce la gravità di una tragedia che ha sconvolto non solo i familiari ma un po’ tutti, tifosi e non. Un errore che è costato caro e che forse poteva essere evitato prestando più attenzione. Indignazione e scalpore hanno caratterizzato questa “vicenda”.
La redazione del quotidiano è corsa ai riapri, scusandosi pubblicamente. Ha scritto “I sondaggi di fine anno non sono stati particolarmente fortunati nella loro prima formulazione sul nostro sito. Un disguido tecnico ha inserito una serie di squadre straniere nella categoria “miglior squadra italiana” (magari potessimo vantare nel nostro campionato il Real Madrid o anche solo il Siviglia…). Inoltre c’è stata sicuramente una cattiva formulazione della categoria “evento dell’anno”, dove si intendeva fatto di cronaca riguardante lo sport e per questo poteva includere anche la tragedia di Ciro Esposito. Abbiamo provveduto a correggere gli errori e ce ne scusiamo vivamente con i lettori e con chi, giustamente, si è sentito offeso”.