Purtroppo appena il moderatore ha preso la parola per introdurre gli autori, una ventina di estremiste dell’aborto legate ai centri sociali di Torino si sono alzate e, armate di striscioni e megafono, hanno cominciato a scandire filastrocche abortiste ed insulti al presidente del Mpv Carlo Casini, che nemmeno era presente. Le esagitate hanno poi lanciato sul tavolo e contro gli oratori un chilo e mezzo di prezzemolo (il vecchio abortivo delle mammane) ed impedito che l’incontro avesse inizio. Valter Boero, capogruppo Udc in Comune e docente alla facoltà di Agraria, dopo aver esagerato nella reazione tentando di impossessarsi degli striscioni, ha dichiarato: «Se anche erano venute al Salone per protestare contro la delibera, il risultato è stato decisamente diverso. Si è trattato di un assalto fatto con violenza e maleducazione da parte di ragazze che non sono informate e vengono strumentalizzate. Mi chiedo se a Torino, al giorno d’oggi, non sia neanche possibile presentare un libro in pace…». Le abortiste fanno parte del Laboratorio Sguardi sui Generis e di Me-Dea, ma il commando era organizzato dal centro sociale Askatasuna, perennemente in lotta con le forze dell’ordine, come si legge sul loro sito.
Dopo mezz’ora di puro caos sono infatti intervenute le forze dell’ordine e le estremiste di sinistra hanno così iniziato ad insultare anche i poliziotti, intonando contro di loro inni di disprezzo e di insulto. Molte di esse hanno anche aggredito i militari, venendo minacciate di arresto.
Il Corriere della Sera ha stigmatizzato l’assalto, definendolo «un salto indietro nel tempo, agli inizi degli anni Ottanta, al clima che si respirava nelle piazze nei giorni caldi del referendum sull’ aborto, esattamente trent’ anni fa, il 17 maggio 1981». Carlo Casini ha parlato di «intolleranza vetero-femminista che ha cercato di impedire che fosse ascoltata la parola di Giovanni Paolo II sul valore della vita umana». De Marco, l’autore di uno dei libri, ha dichiarato: «Ho cercato di farle discutere. Ho lavorato cinque anni a questo libro, ho analizzato l’ informazione di quindici testate nazionali. Le ho invitate a sentire quello che avevamo da dire, per poi ascoltare il loro parere». Appena il clima è tornato moderato, la presentazione è comunque andata tranquillamente avanti, sicuramente con molti più partecipanti di quanti già ce n’erano.
Qui sotto un paio di video molto divertenti dell’intimidazione abortista, in cui le esaltate guerriere della soppressione del feto umano hanno sfidato le forze dell’ordine, creando anche una rissa.