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Escort al governo, “Emilio Fede ci selezionava”

Creato il 29 novembre 2010 da Lalternativa

Noemi Letizia e Ruby non le ha mai viste, ma alle serate con Silvio Berlusconi c’erano “tante ragazze. Alcune pure “molto giovani”. L’ex escort Nadia Macrì parla dei suoi incontri con il premier, “il sogno degli italiani” come per telefono si è presentato alla ragazza. “Ho incontrato tante ragazze giovani, penso minorenni. Dopo la vicenda di Noemi – prosegue – ho pensato, allora ci sono ragazze minorenni”.

Nadia spiega il primo contatto con Lele Mora e con il ‘selezionatore’ Emilio Fede. Dichiarazioni “destituite di ogni fondamento”, secondo l’avvocato del Cavaliere, Niccolò Ghedini, che “si riserva ogni azione giudiziaria in merito”. Capelli sciolti sulle spalle, appena un filo di trucco sul volto, la bella bolognese compare per la prima volta in televisione. “Ero a bordo di una Mercedes Classe A, ferma a un semaforo, quando mi si è avvicinato un uomo”, racconta la giovane a ‘L’intervista’ su Sky Tg24. “Era il capo delle guardie di Lele Mora – prosegue – e mi ha detto: ‘conosco una persona che ti può cambiare la vita, è il presidente’”.

Nadia sostiene di avere seguito quell’uomo nello studio di Mora, “dove c’erano altre ragazze, tutte straniere”, e poi da lì in “quello di Emilio Fede che, finito il telegiornale, ha fatto una selezione”. Per la ventisettenne si spalancano le porte della villa di Arcore, dove “era tutto bello – sostiene – e si mangiava bene”. Insieme a lei “c’erano solo le ragazze, Fede e la segretaria del Presidente”, o presunta tale. Una “giovane, bionda e alta, che lavora per la tv”, sostiene la Macrì, per la quale “sembrava lei a organizzare tutto”. “Non si poteva parlare tra noi – dice -  dovevamo stare zitte”. “Forse ho sbagliato a presentarmi come una escort – aggiunge  – avrei dovuto chiedere di fare la velina”.

La ex escort torna a casa, nella sua Bologna, e dopo circa un mese – sempre secondo la sua ricostruzione – riceve la telefonata del premier in persona. “Mi chiamò direttamente sul mio cellulare”, dice la ragazza. “Mi disse ‘sono il sogno degli italiani’, sono il presidente”, rivela l’avvenente ragazza, che di lì a qualche giorno tornò ad Arcore. “Ci sono andata per 5 mila euro”, il compenso per le sue presunte prestazioni sessuali. Per nulla imbarazzata, tanto che su Facebook gli amici le fanno i complimenti per “il coraggio e la franchezza”, Nadia Macrì parla anche delle feste di Villa Certosa, in Sardegna, dove “c’erano tanti imprenditori, avvocati, notai”. E dove, a suo dire, ci fu un secondo rendezvous con il premier.

Parole che “sono già state smentite dai fatti e da numerosissime dichiarazioni testimoniali”, è la replica affidata al legale del premier, Ghedini, che è anche deputato del Pdl, secondo cui “è assai singolare che venga riproposta oggi un’intervista su una vicenda che già aveva trovato chiarimento, oltre che specifiche precisazioni anche della magistratura”.


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