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ESERCIZIO DEL DISORDINE (di D. Bregola)

Creato il 22 maggio 2011 da Mente Libera

Chi non ricorda educatori e genitori che raccomandavano: ” Metti i giochi in ordine, non lasciarli li per terra, raccogli le tue bamboline e mettile a posto…”ESERCIZIO DEL DISORDINE (di D. Bregola)

Una volta finito il gioco, invece, i bambini non hanno la benché minima voglia di rimettere in ordine, di riporre i giochi al loro posto. PER I BAMBINI IL GIOCO NON è MAI FINITO, magari fanno altre cose, escono di casa, fanno i compiti, disegnano, e qualche ora dopo o il giorno dopo riprendono a giocare con gli oggetti sparsi sul pavimento come se nulla fosse accaduto e come se il gioco non fosse mai stato interrotto. Evidentemente la loro idea di ordine non ha nulla a che vedere con la nostra.ESERCIZIO DEL DISORDINE (di D. Bregola)

Il gioco dei bambini è immortale, perenne, continuo, non inizia e non finisce.

Non c’è nei bambini l’idea di spazio chiuso che abbiamo noi, non c’è l’idea di spazio lineare.

Il bambino ha un’idea immortale del gioco. Noi in realtà quando mettiamo in ordine le cose

le facciamo in un certo senso morire, le riponiamo, le togliamo dalla nostra vita e dalla vista. Il bambino allude a un altro spazio, a un altro tempo.

Per noi mettere in ordine è finire, per il bambino giocare significa non finire mai.

Proviamo anche noi a “non finire mai” mettendo disordine nella nostra regolarità.

Casa, vita, carte: DISORDINE.

Proviamo a mettere disordine per rompere la nostra storia, scioglierla dai suoi cararreri temporali, dall’allineamento in cui abbiamo messo gli eventi della nostra vita.

Scriviamo chi saremmo, cosa potremmo essere, con tutto questo salutare disordine: quando ci saremo liberati dall’ordine ligio, dalle convenzioni acquisite, dagli scopi, i finalismi, allora potremmo iniziare a giocare. Senza paura.

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