Avete sempre sognato di scoprire nuovi pianeti nella comodità di casa vostra? Potrebbe essere possibile grazie a un nuovo programma software, realizzato con il contributo della NASA, chiamato Open Source Differential Photometry Code for Amateur Astronomy Research (OSCAAR). Gli astrofili di tutto il mondo, armati del software e di un telescopio, potranno aiutare gli astronomi professionisti a osservare il passaggio degli esopianeti davanti alle loro stelle.
OSCAAR è disponibile gratuitamente online. Brett Morris, che guida il programma per la NASA, ha spiegato che con la missione Kepler “abbiamo capito che ci sono migliaia di pianeti extrasolari ancora da scoprire”. Il telescopio orbitante ha certamente una visuale privilegiata trovandosi nello spazio, lontano dalla distorsione provocata dall’atmosfera terrestre. Ma secondo Morris, è possibile anche dalla Terra, con le dovute accortezze, misurare la brillantezza delle stelle e i cambiamenti dovuti al passaggio dei pianeti.
Chi vuole provare l’esperienza di diventare cacciatore di pianeti deve munirsi di un telescopio dotato di un fotorivelatore elettronico (charge-coupled device o CCD), e di un normale computer con un software in grado di leggere i dati provenienti dal telescopio. OSCAAR è in grado di passare al setaccio quelle immagini (ordinate in base al temo) e fare una cosiddetta fotometria differenziale: cercare variazioni di luminosità di una stella e paragonarle a quelle delle stelle vicine. In questo modo può distinguere le variazioni dovute semplicemente a effetti dell’atmosfera terrestre (che riguardano tutte le stelle) da quelle che invece potrebbero essere dovute al transito di un pianeta davanti alla stella. Sicuramente i risultati non saranno paragonabili a quelli ottenuti con Kepler o con altri telescopi utilizzati dai ricercatori professionisti, ma saranno altrettanto soddisfacenti per il grande pubblico.
Secondo Morris, gli amatori potranno scoprire perlopiù esopianeti del tipo gioviani caldi, cioè grandi pianeti il cui transito davanti alle stelle è sicuramente visibile anche dalla Terra. Questo nuovo programma sarà utile soprattutto in ambito accademico, nelle università, per i giovani che stanno cominciando a studiare l’Universo. Il programma è open source, quindi può anche essere modificato dagli utenti per migliorarlo.
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni