Non avevo mai visto una stella cadente fino all’altro giorno. Non mi ero mai sentita dire “esprimi un desiderio”, se non il giorno del mio compleanno, quando ancora le candeline sulla torta erano poco meno di una decina.
Magari troverete stupido dedicare un post alle tre stelle cadenti che ho avuto la fortuna di vedere l’altra sera, ma sono state le prime per me, e l’emozione che ho provato nel vederle voglio che rimanga indelebile almeno su carta… pardon, sul web.
Sono rimasta seduta per ore sulla terrazza di mio cugino, tra una chiacchiera e l’altra, mentre scrutavamo il cielo, e ogni volta che lui vedeva una stella cadente io ero puntualmente distratta da qualcos’altro, eppure io quella sera dovevo vederne almeno una, e che diamine.
Infine, eccola. Un secondo, no un secondo sarebbe stato troppo lungo, un istante, con la sua scia luminosa e fugace, mi è passata davanti ed è sparita. Ero emozionata, come una bambina davanti a un pacco regalo tutto da scartare, che mi sono dimenticata di esprimere un desiderio.
“Esprimi un desiderio”, mi ha detto lui. Non me ne veniva in mente nemmeno uno, ho frugato tra i pensieri, poi ho acchiappato il primo e l’ho espresso, confidando nel fatto che, se mai ne avessi vista un’altra, sarei stata più preparata.
Sempre con il naso all’insù ammiro quelle poche costellazioni che ancora riesco a riconoscere, nonostante le mie conoscenze di astronomia siano pressoché nulle, ed eccone un’altra. Non trattengo l’emozione, la guardo sparire nel buio rimanendo con lo sguardo fisso come una scema. Passano dei secondi che sembrano minuti e poi mi dico “Cavolo, esprimi un desiderio, che diavolo aspetti”. Di nuovo impreparata, di nuovo persa nella bellezza di quel puntino luminoso, che in poco meno di un secondo mi aveva riempito il cuore di stupore. Trovo il desiderio, lo esprimo.
Ci perdiamo in discorsi, in chiacchiere notturne che variano dagli argomenti più stupidi a quelli più ricercati, al ricordo di viaggi e di cieli stellati come non ne avevo mai visti. Per attimo alla mente mi affiora un’immagine, il cielo quasi bianco delle Fiji, non avevo mai visto tante stelle in vita mia come quella volta. Faccio per alzare gli occhi al cielo, con questo ricordo impresso nella mente, ed ecco che ne vedo un’altra.
Questa volta sono preparata, chiudo gli occhi ed esprimo il desiderio. Questa volta il desiderio non è per me, ma lo regalo volentieri, dopo tutto, io, di desiderio vero ne ho solo uno, ma per quello ci vuole tempo e, al momento, non ho alcuna fretta.