Tiziana e Gianni Baldizzone sono dei fotografi unici nel loro genere: esploratori, giornalisti; quando si spostano in una regione dell’Asia o dell’Africa, si installano, a lungo, dei mesi, degli anni. Vanno e ritornano molte volte per condividere la vita degli abitanti, conoscerne la cultura, la lingua, tentare di comprenderli e per stabilire quella che essi chiamano «una connivenza». Perchè, dicono: «Osservare uno sguardo attraverso l’obiettivo significa cercare di capire, e capire è il minimo per compensare l’intrusione nella vita o nello stato d’animo di un altro».
Raccontano di se stessi su Esprit Nomade:
Un incontro nel 1984, nel Sahel devastato dalla siccità, ha segnato l’inizio della nostra avventura umana tra i nomadi pastori. Da allora, siamo ritornati sempre più spesso nel cuore delle steppe, delle sabbie e delle nevi per condividere il quotidiano delle famiglie che ci hanno accolto.
Il legame profondo con la terra, la forza e la saggezza degli uomini e delle donne che abitano alcune delle terre più fragili e ingrate del pianeta ci toccano.
La loro vita non finisce di sorprenderci, tanto essi sanno integrarsi agli ambienti naturali più severi e fare della semplicità uno stile di vita. Il rispetto che istintivamente i nomadi hanno verso la natura e gli ecosistemi è il risultato della conoscenza e comprensione dell’ambiente naturale in cui vivono e di uno sforzo continuo di adattarvisi per non turbare un equilibrio che sanno essere vitale per la propria sopravvivenza. Le relazioni umane e i valori condivisi sono al centro della vita dei nomadi nella quale l’Altro occupa un posto privilegiato.
Ad ogni viaggio, le nostre certezze di sedentari diventano meno certe. Il progetto Spirito Nomade è il risultato di un percorso personale: un viaggio alla ricerca di una dimensione umana più autentica tra uomini, i nomadi, che sono custodi di comportamenti e valori che costituiscono il fondamento dell’essere umano e da cui possiamo trarre ispirazione per trovare qualche spunto di riflessione sul nostro rapporto con gli Altri e con la natura.
Presentando gli allevatori nomadi come un solo popolo, e non per zone geografiche o etnie, abbiamo voluto mettere in rilievo un modo di vita unico che – al di là delle apparenze culturali – si fonda su valori comuni. Oggi i nomadi vivono un momento di transizione, in difficile equilibrio, tra tradizione e integrazione nella vita moderna.
Il nostro progetto vuole riflettere lo spirito che anima questi popoli che potrebbero rivelarsi dei preziosi alleati dell’uomo moderno nella preservazione e conservazione dell’ambiente.
Per non dimenticare un patrimonio inestimabile di conoscenze tradizionali e quello « spirito nomade » in cui risiede la forza e la speranza dell’avvenire dell’uomo.