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Esserci

Creato il 13 dicembre 2010 da Lanterna
Vengo da un lunghissimo ponte che è stato piacevole e impegnativo: mercoledì Artigiano in Fiera insieme alla mia famiglia e a un fratello di Luca, giovedì e venerdì a casa con i bambini, venerdì lezione di tribal a una mia amica e poi cena con le vecchie amiche del liceo, sabato corso mensile con la Pedretti e cena pantagruelica, ieri pranzo di Natale dei bonsaisti e di nuovo Artigiano in Fiera (ma solo con Luca, perché da ieri pomeriggio i bambini sono dai nonni).
Nel mezzo, la notizia del mancato dottorato da un lato mi è dispiaciuta ma dall'altro mi ha anche tolto un sacco di ansia (a parte l'incertezza del futuro, avrei dovuto fare alla velocità della luce un sacco di pratiche e richieste per iscrivermi in tempo).
Oggi sono al lavoro. I bambini sono da mia mamma, quindi mi sono alzata e ho fatto colazione pensando solo a me stessa. Sono arrivata al lavoro alle 7.45, un'ora e un quarto prima di quello che sarebbe il mio orario, il che significa che uscirò intorno alle 15.30 e andrò a prendere i miei figli.
Domani non sarà molto diverso, perché Luca resterà a casa con loro (o meglio, sarà in ferie e li porterà con sé nei suoi molti giri). Per il resto della settimana, verrà mia mamma a casa nostra, per tenerli.
Forse è il fatto di non avere il peso dei figli. O forse è perché non sono più incerta sul mio futuro. Fatto sta che oggi è lunedì e io sono contenta di essere qui in ufficio. Posso fare progetti, pianificare il lavoro, pensare a ciò che mi aspetta. Ci sono con tutta la mia testa, non più con un piede sulla porta.
Non è il lavoro della mia vita, probabilmente torneranno molti dei dubbi che ho avuto nei mesi scorsi (ma non da settembre a oggi), probabilmente l'anno prossimo le rogne saranno numerosissime.
Ma ci sto bene, ci voglio star bene. Voglio essere qui, almeno per ora, e non più con la testa altrove.

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