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Essere Imprenditori della Vita, Investire in Felicità

Da Ciraolo

Imprenditori della propria vita.

La parabola del commerciante.

Come il commerciante accorto eviterà di investire il proprio capitale in un unico ramo, così la saggezza della vita consiglierà forse di non aspettarsi tutto il soddisfacimento da una sola aspirazione. Il successo non è mai garantito, dipende dal concorso di molti fattori, forse soprattutto dalla capacità della costituzione psichica di adattare la propria funzione all’ambiente e di usarlo per trarne piacere.

Sigmund Freud

Diventare imprenditori della propria vita.

Può piacere o non piacere, ma il buon vecchio Freud, per molti aspetti, ci ha visto lungo. Da dove ci aspettiamo che derivi la nostra felicità? Quante fonti abbiamo eletto come primarie, dalle quali estrarre la preziosa sensazione? Se una di queste fonti dovesse cadere, ci ritroveremmo (per dirla in maniera tecnica) col culo per terra, oppure abbiamo delle alternative? L’amore, il sesso, la famiglia, il lavoro, il denaro, i figli, gli amici, i parenti, la casa, il blog, il successo, la carriera, il proprio orticello, la conoscenza, l’avventura… Quante fonti possono dare felicità all’uomo?

L’imprenditore accorto non investe tutti i suoi beni in un unico ramo. Se vogliamo essere imprenditori della nostra vita e vivere questa avventura come una sfida al maggior guadagno possibile (ovviamente non stiamo parlando di guadagno monetario) dobbiamo fare delle scelte oculate, dei buoni investimenti. Dobbiamo diversificare, principalmente per due motivi: primo, non esiste un ambito che da solo possa riempire completamente le tasche dell’imprenditore, così come non esiste nulla che, da solo, possa dare una completa e profonda felicità a una persona; secondo, se crolla un ramo ne avremmo un altro a cui aggrapparci.

Quanti di noi hanno speso un periodo della propria vita o, nei casi peggiori, tutta la vita stessa per un’unica, grossa causa? Non credo sia la strada migliore: aspettarsi tutto da una sola fonte è quantomai ottimistico e, presto o tardi, questa fonte ci deluderà. Chi ha investito la propria esistenza nella carriera, chi in un rapporto troppo stretto con il partner, chi per una causa religiosa e chi si è dedicato esclusivamente all’avventura si troverà alla fine del suo viaggio con molti ricordi, un po’ di malinconia, forse qualche storia da raccontare e un certo amaro in bocca.

Prima regola: diversificare!

Quindi, se volete ascoltare un cretino (non vi svelo se il cretino è Freud o sono io) diversificate, variate! Eleggete, per carità, qualche fonte privilegiata, di quelle che se venissero meno sentireste la terra mancare sotto i piedi (la famiglia mi pare una buona fonte, sicura se ben costruita, ma vanno bene anche molte altre), ma che non siano le uniche. Possibilmente scegliete più di una fonte primaria. Facciamo un esempio classico: un partner meraviglioso, i propri figli, pochi amici fidati, un lavoro soddisfacente e un orticello da coltivare sono una serie di fonti primarie varie. Si può pensare che se dovesse decaderne una, resterebbero le altre.

Immagino che non a tutti esalti questo genere di vita. Benissimo, il mondo è bello perché vario: senza dimenticare la regola del “diversificare”, provate a fare una lista mentale delle vostre fonti di felicità primarie. A scanso di equivoci: “Sesso e Avventura”, “Casa e Chiesa”, “Lavoro e Carriera” e “TV e Divano”, a mio modestissimo parere, sono accoppiate perdenti, se non accompagnate da “altro”.

Il primo e principale limite di tutto questo discorso sta nel fatto che, come avranno certamente pensato alcuni, non sempre ci è dato di realizzare i nostri sogni. Non tutti riescono, a causa degli eventi imprevedibili della vita, a investire negli ambiti in cui avrebbero desiderato farlo. Urge un chiarimento: qui si sta parlando di teoria, e la teoria viaggia su un binario parallelo alla realtà, la guida e ne è guidata. Noi compiamo delle scelte per la nostra vita, esprimiamo delle preferenze ed è giusto farlo perché altrimenti saremmo degli eterni insicuri, ma poi la vita vera va giocata con la massima creatività, improvvisata.

Ricapitoliamo. Scegliere le proprie fonti primarie di felicità equivale ad avere una strategia, una tattica chiara in mente, restando consapevoli che non possiamo sapere quali variabili entreranno in campo durante la partita e quanto queste ci costringeranno a modificare la strategia. Elasticità mentale: se il mio obiettivo di vita è quello di condividere la vita con un partner meraviglioso, e questo non arriva o ne arriva uno un po’ meno meraviglioso, dovrò essere capace di adeguarmi.

Poi, è bene investire in una serie di fonti secondarie, minori. Possiamo immaginare la famiglia come fonte primaria, sesso e denaro come fonti secondarie. Naturalmente è molto soggettivo: nulla vieta di invertire l’ordine delle cose in base alla direzione che si è scelto di dare alla propria vita. A proposito, il nostro imprenditore accorto, ne sono certo, farà molta attenzione a quanto ogni suo investimento sia valido, sicuro e duraturo.

Un investimento valido, sicuro e duraturo.

Un investimento valido è un investimento che procura un vero benessere in confronto ai suoi costi. Siamo proprio sicuri che quel lavoro sia quello giusto per noi? Forse lavorare 10 ore agli ordini di un capo prepotente per 900 euro al mese non è esattamente il meglio a cui possiamo aspirare.

Un investimento sicuro è quello che, con ogni probabilità, non si disintegrerà improvvisamente. Già mi pare di sentire una critica: “ma non tutto, nella vita, si può prevedere”. Verissimo, a volte anche gli investimenti sicuri falliscono, ma abbiamo la possibilità di prevederne, quantomeno, la probabilità. A volte abbiamo dei segnali che ci indicano che l’investimento non è sicuro, ma preferiamo ignorarli. Finché non ci schiacciano.

Sto per legarmi nel vincolo indissolubile del matrimonio alla mia bellissima fidanzata. Lei mi ha chiesto di rimandare la data perché è molto presa da una serie di tornei di cricket. Infatti sta trascorrendo molto tempo col suo allenatore, un biondo che ha 5 anni in meno di lei. Ultimamente gli allenamenti si sono intensificati, e si protraggono sino a tarda notte. Questioni tattiche, mi ha spiegato. Io non vedo proprio l’ora che questi tornei siano finiti, perché poi lei si dedicherà a me con tutta la sua anima. Sono proprio un imprenditore in gamba: che affare sto facendo!

Ok, dai, sto volutamente esagerando.

Un investimento duraturo, si spera, si protrarrà nel tempo. Un tiro di coca non è un investimento duraturo, una notte brava non è un investimento duraturo, acquistare una punto cabrio del ‘96 (esperienza realmente accaduta al vostro blogger preferito) non è un investimento duraturo.

Come dice il vecchio Freud…

Il successo, come dice il vecchio Freud, non è garantito. La sfortuna (intesa nel senso ampio del termine, perché la Sfortuna non esiste) è sempre in agguato. L’imprenditore avrà successo quando sarà in grado di sfruttare ciò che la vita gli concede per spremerne il succo della Felicità.

Foto | Flickr

">"Essere Imprenditori della Vita, Investire in Felicità. è stato scritto da Andrea Ciraolo.


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