C’è chi lo pensa, e c’è chi arriva a pensarlo perché qualcuno si diverte a ficcarti quest’idea in testa. A me il pensiero non mi ha mai sfiorato ma il problema me lo ha posto Cristina, una lettrice e mamma che dalla gravidanza in su ha deciso di tener nascosta la sua dolce frugolina. Perché? Pare che qualcuno l’abbia convinta che avere un figlio sia poco professionale.
La mail l’ho dovuta rileggere almeno 2 volte per comprenderla a fondo perché a tutta prima mi era sembrata assurda. Il problema è che oggi giorno non è poi così assurda: c’è chi crede davvero che avere un figlio sia poco professionale. Per me le cose stanno esattamente al contrario, ora ti dico perché.
Ho poco tempo per far qualsiasi cosa: lavarmi i denti, andare dall’estetista, comprarmi qualcosa di carino, fare i regali di natale, ho la casa esplosa, nel senso che pare ci abbiano buttato delle bombe a mano un po’ a casaccio, tanto per fare casino, la mia moleskine è sporca di latte e sulla scrivania ho più ciucci che penne: eppure lavoro, eppure guadagno, eppure sono ancora in pista. D’altronde essere freelance e mamma ti consente di sviluppare doti che proprio non immaginavi d’avere: fare 13 cose contemporaneamente (e farle bene), essere flessibile come un giunco che si piega ma non si spezza.
Ecco le cinque risposte con cui puoi controbattere a chi considera le mamme poco professionali.
Ho un figlio e un lavoro: io so svolgere alla grande entrambe le professioni. Tu? Stai serena, il cliente non entrerà mai a casa tua, non darà mai uno sguardo alla tua scrivania, o non sbircerà mai la lucentezza dei tuoi sanitari. L’unico consiglio che mi sento di darti è questo: pettinatina velocemente prima di una videochiamata.
Scrivo con le mani non con i maglioni. Sai che hai una neo mamma davanti quando il suo maglioncino all’altezza delle spalle è leggermente sporco di latte. Sì, perché i pupi si dilettano a sputacchiarti addosso appena prima di uscire. Dopo qualche dolce imprecazione devi scegliere: faccio ritardo all’appuntamento o esco con la maglia che ho indosso? Io scelgo la seconda opzione, d’altronde io scrivo con le mani e con la testa, non con il maglione.
Gestisco il tuo lavoro, mia figlia, un marito e una casa: cos’altro sono in grado di fare? Questo aspetto lo devi sottolineare, evidenziare, ricalcare e ripetere fino alla nausea: d’altronde per fare entrambe le cose devi avere una grandissima capacità organizzativa e una immensa forza di volontà e passione per il tuo lavoro. E questo sarebbe poco professionale?
Ti presento mio figlio. Se riesci a sbolognarlo ai nonni bene, se i nonni danno forfait e il pupo te lo devi portare a presso niente paura. Delle volte presentare il proprio pargolo ti rende più umana, più dolce, e ti aiuta a rompere il ghiaccio. D’altronde raccontarsi delle notti insonni o delle pappe sputate in faccia durante lo svezzamento consolida un rapporto lavorativo o aiuta a crearne uno nuovo.
Sii fiera di essere madre. Credo che questa sia la cosa più importante. Poco professionale un par di ciuffole! Sono una scrittrice freelance, una copy, una writer, ma a costruire una famiglia e un futuro non ci rinuncio, d’altronde signore siamo in grado di fare entrambe le cose.
Sei un papà, non te la prendere, la logica non cambia!
E tu cosa ne pensi? Avere un figlio è professionale?
Photo Credit: by Justin Barber
Pubblicato il 4 novembre 2013 by Claudia Zedda in freelance, mamma freelanceAbout Claudia Zedda
Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it e www.bottegakreativa.it Visitali per conoscermi meglio!