Il titolo non è mio ma di un biologo e scrittore che lo ha utilizzato come titolo del suo ultimo libro, di recente recensito su alcuni quotidiani nazionali.
Devo confessare di non aver ancora letto il libro, ma il titolo è accattivante e stimola a porsi delle domande.
Che significa essere maschi oggi?
E’ vero che i giovani si sentono prede (quasi) inermi contro le agguerrite cacciatrici dell’altro sesso?
Ma allora perchè sono in aumento le violenze sulle donne?
Ecco, io vorrei partire da quest’ultima domanda; anche perchè, leggendo alcune recensioni, mi sembra di aver capito che il libro è incentrato proprio su questo tema.
Perchè l’uomo, praticamente da sempre, sente questo istinto di esercitare violenza sulle donne?
Naturalmente mi rendo conto che quando dico “l’uomo”, sto generalizzando; io intendo dire perciò che “certi uomini” esecitano violenza sulle donne.
Allora formulo la domanda in altro modo: perchè sono, in genere, certi uomini ad esercitare violenza sulle donne e non, in genere, il contrario?
Infatti, nonostante le cacciatrici di cui parlavo prima a proposito delle giovani prede di sesso maschile, disorientate e spaventate (al punto di fare ricorso perfino al Viagra all’età di 20, diconsi venti, anni!), si è mai sentito parlare di donne che violentano uomini? O di donne che malmenano e picchiano uomini?
Quasi mai è la risposta corretta.
Allora come la mettiamo?
Forse che le donne, a causa della minore forza fisica, hanno imparato ad esercitare la forza psicologica contro gli uomini?(è per questo che l’uomo, più spesso della donna, ricorre a gesti disperati quando la coppia, scoppia?)
O forse le ragioni di questo atteggiamento violento e intollerante risiede in un retaggio di natura socio-culturale?
O magari in motivi di ordine biologico?
Mi rendo conto di avere posto tante domande>; e tutte molto difficili.
Io posso solo dire che odio la violenza sulle donne e che sogno un mondo dove l’uomo viene educato ad essere se stesso, senza stereotipi della serie “gli uomini non devono piangere; le donne sono troppo emotive; il sesso debole e il sesso forte; cose da donne; avere le palle”; ecc. ecc.
Insomma, forse è ora che l’uomo si liberi di certi condizionamenti ed esplichi la sua vera personalità in maniera più libera e naturale.
Naturalmente nel pieno rispetto della propria diversità: nel senso che io, per età, per cultura e per convinzione, resto del parere che la donna resti donna e che l’uomo resti uomo.
Ma in un modo nuovo e diverso.
Nel frattempo cercherò di procurarmi il libro e di capirne di più sull’argomento.
Ecco i dati del libro in questione: Stefano Ciccone Essere Maschi Rosenberg&Sellier pag252, euro 18