Spesso non ce ne accorgiamo neanche oppure lo riteniamo poco importante, ma tutte le volte che pubblichiamo qualcosa su Facebook o su una qualunque rete sociale, anche la più anonima, è come se un piccolo pezzo di noi venisse lanciato via.
Non sappiamo come e non sappiamo quando ma quelle informazioni potranno esser recuperate; non importa se a farlo sarà una persona, una macchina o un programma, ma quasi sicuramente verranno interpretate e assimilate. Analizzate ed elaborate.
E così, tanti piccoli insignificanti pezzi, prenderanno forma e assumeranno un significato. Forse poco utile a noi, ma essenziale per altri.
Adesso immaginate il meccanismo replicato su milioni di utenti, persone comuni che quotidianamente navigano nella rete e che inconsapevolmente finiranno in quella stessa rete. In trappola.
Nelle mani di chi finiranno di dati? Di chiunque. Dalla politica all’economia, dall’azienda privata agli organi di polizia.
Qual’è il mezzo per ottenere tutto ciò? Il Data Mining. Nel nostro caso il Social Data Mining o letteralmente estrazione sociale dei dati.
Ogni vostra singola azione eseguita nel web ed in particolare sui social network, viene memorizzata all’interno di un’immensa base di dati e lì viene incrociata con altre informazioni contenute su altre immense basi di dati, attraverso raffinati algoritmi di tipo matematico e statistico.
I risultati saranno molteplici ma all’occorrenza saranno estrapolati solo quelli utili. Utili a chi? Presto detto! All’azienda del signor Rossi che produce salumi in Toscana farà molto piacere sapere che tu, a cena, abitualmente mangi del salame. E se come te, centinaia di persone a cena mangiano salame, sarà auspicabile aumentare la produzione di quest’ultimo, a Firenze per esempio.
Ecco, applicate questo ragionamento a qualsiasi contesto e capirete con facilità, quanto utile ed importante sia questo tipo di ricerca.
Ed oggi è così, una guerra combattuta senza esclusione di colpi, da aziende e società che sono lanciate in questo campo. Un campo in espansione e con molteplici opportunità di sviluppo. E chi sono i responsabili, ignari di tutto? Noi e solo Noi.
Pensateci adesso quando vi viene in mente di pubblicare su Facebook la vostra marca di biscotti preferita oppure quanto vi piacerebbe acquistare l’ultimo modello di smartphone. Pensateci bene e ricordare che tutto ciò che entra nella rete, non esce. Resta lì, in trappola.