Il bello è che la FIP crede ancora in Pianegiani. Personalmente farei ponti doro per Messina
La Nazionale perde 96-95 contro Israele dopo un tempo supplementare nell’ultima partita della prima fase all’EuroBasket 2011.
Dopo un inizio piuttosto disinvolto da parte di entrambe le squadre, nel terzo quarto gli israeliani spostano l’ago della bilancia a proprio favore con un parziale di 30-19. Sembra finita ma gli Azzurri trovano la forza di reagire: negli ultimi 10 minuti ad Israele vengono concessi la miseria di 5 punti, tutti dalla lunetta. Al supplementare prima Gallinari e poi Bargnani hanno il tap-in della vittoria ma da quell’azione esce solo il fallo del Mago su Green, che dalla lunetta infila il canestro della vittoria.
Così Simone Pianigiani, commissario tecnico della Nazionale: “A caldo devo dire che per questo gruppo è molto difficile fare sforzi mentali al massimo livello tutti i giorni. E ciò è indispensabile perché se non diamo il 110% non possiamo competere con Serbia, Francia, Germania e così via. La sensazione è che oggi, nel terzo quarto, si sia come spenta la luce. E’ difficile fare analisi adesso, ma in alcuni casi siamo stati imbarazzanti, come sulla rimessa sbagliata su cambio sistematico, dopo averla provata e riprovata. Sapevamo che Israele avrebbe giocato in questo modo ed era un bel test per noi per finire in crescita”.
Il coach azzurro è secco nelle sue considerazioni post-partita. “Al di là di vincere o perdere contro una buona squadra come Israele – afferma – era fondamentale riuscire ad avere un certo tipo di continuità, di presenza mentale, magari con più errori e percentuali più basse: dopo la gara con la Lettonia avrebbe significato aver raggiunto uno standard da cui non si sarebbe più tornati indietro”. Invece l’Italia è sprofondata fino a – 21 (51-72) prima di reagire.
“La reazione – continua Pianigiani – ha un senso molto importante. Se ci fosse stato il crollo totale, visto che sembrava che avremmo perso di 30 punti, dopo due estati cosi, visto lo sforzo profuso, non me la sarei sentita di andare avanti. Sarebbe stato doveroso. Poi i giocatori hanno voluto la gara, ci hanno messo delle emozioni e questa è stata la base del recupero. La valutazione, però, che mi viene da fare è che quanto fatto fin qui, di voler cioè competere sempre, di provarci ogni giorno mettendoci energie, provando a motivare e rimotivare, forse non sia troppo. Anche se questo è il mio modo di concepire non tanto la pallacanestro, ma proprio lo sport: è la base da cui partire. “Vedo e continuo a vedere miglioramenti per questo gruppo – spiega Pianigiani allargando il discorso dalla partita contro Israele ad un’analisi non solo di tutto il campionato europeo ma dei due anni da Commissario Tecnico – miglioramenti che sono costati fatica, dove non ho visto nessuno intorno a me risparmiarsi e personalmente, dico in tutta sincerità, ho tirato fuori tutte le energie nervose e fisiche che avevo. La sensazione è che occorra la collaborazione di tutto il movimento perché siamo di fronte ad un’emergenza cestistica nazionale. A febbraio avevo detto che senza i tre Nba, siamo una Nazionale di seconda fascia. Poi veniamo qui, facciamo extrasforzi ed esperienza. Con la Federazione sicuramente parleremo del campionato europeo e faremo delle analisi, ma occorre che tutti siano d’accordo sull’analisi finale, cioè che se il movimento, chi vi è preposto, considera che ci sono i margini per insistere sulla strada dell’applicazione mentale e di continuare a pretendere, e i giocatori sono i primi a credere in questo, allora posso continuare a mettere le mie energie psicofisiche al servizio della Nazionale, anche se ci saranno altre ‘tranvate’ da prendere. Altrimenti no. Se non c’è questo tipo di convinzione, senza presa di coscienza del momento in cui siamo, allora si può scegliere qualcosa di diverso, qualcosa di più easy, un altro tipo di guida tecnica. Siamo arrivati vicini, ma manca sempre qualcosa, e se non mancasse non avremmo perso quattro partite su cinque, ma se per colmare questa lacuna può contribuire il cambio di allenatore, eccomi, altrimenti, tutti, si deve cercare di dare di più”.
La risposta di Dino Meneghin, presidente FIP, non si è fatta attendere: “Abbiamo preso Simone Pianigiani con il preciso compito di migliorare la nostra pallacanestro. Il suo tipo di lavoro, quello che sta impostando, è ciò di cui abbiamo bisogno. Trovo ammirevole che si sia messo in discussione, ma a noi non ci passa neanche per l’anticamera del cervello mandarlo via. Ha un contratto fino al 2013, da poco rinnovato, e a quel punto si vedrà”
Risale al 17 agosto dello scorso anno, a Tel Aviv, l’ultimo match tra l’Italia e la formazione guidata da coach Arik Shivek. In 35 confronti gli Azzurri hanno perso solo 5 volte, l’ultima delle quali nel 2010 a Bari, esordio ufficiale della gestione Pianigiani.
Orfano della sua unica star Nba, Omri Casspi (Sacramento, ora Cleveland) Israele ha puntato tutto su Lior Eliyahu, tra i 10 migliori realizzatori della prima fase con 16.5 punti di media a partita. Lui, David Blu, Tal Burstein, Yaniv Green e il cecchino Guy Pnini sono stati l’ossatura dell’ultimo Maccabi Tel Aviv sconfitto solo in finale dal Panathinaikos nella Final Four di Eurolega 2011.
Nel primo quarto le percentuali sono altissime. La tripla mancata da Belinelli sulla sirena sporca la percentuale (4/5), fino ad allora perfetta. L’Italia tira bene anche da dentro la campana (63.3%), dando l’impressione di giocare con la mente sgombra. Sfortunatamente anche Israele è nella stessa situazione: un solo punto di vantaggio per gli uomini di Shivek a fine primo quarto (27-26). Pnini (10) e Bargnani (9) i top scorer.
La seconda frazione è altalenante. Israele prova a scappare e le lepri sono l’ex verolano Nissim e il neo trevigiano Kadir (39-29) ma dopo un momento di stallo l’Italia si rimette in marcia schiacciando Israele nella propria area. Il 10-2 annulla il gap (contribuisce anche la bomba di Cinciarini). Gli uomini di Shivek riescono ad invertire la rotta chiudendo il primo tempo in vantaggio 49-41.
Lo sforzo prodotto contro la Francia e il morale non troppo alto danno ad Israele la possibilità di prendere il largo: la formazione di Shivek chiude il terzo quarto in vantaggio 79-60 dopo esser salita fino al 72-51 a metà tempo. Per l’Italia è uno schiaffone sonoro.
Gli ultimi dieci minuti sono un altro film: toccati nell’orgoglio, i ragazzi di Pianigiani sorprendono Israele con un parziale di 13-0 in meno di 5 minuti, tornando a –8 (79-73). Gli israeliani sono paralizzati e Pnini non trova di meglio che commettere antisportivo su Hackett in entrata: 1/2 e possesso extra che manda Mancio a canestro per il 79-76 e 16-0. Ancora Hackett e –1 Italia con 40 secondi da giocare. Gallinari non trova la tripla e Mekel dalla lunetta fa la metà del suo dovere (primo punto di Israele nella frazione dopo 9 minuti e 44 secondi). Con 16 secondi da giocare l’Italia perde la rimessa superando i 4 secondi concessi. Il Gallo si fa perdonare l’ingenuità con la tripla dell’82-81 ma Pnini è ancora freddo dalla lunetta. Rimane una sola chance e il Mago non se la lascia sfuggire: dalle sue mani parte la bomba dell’overtime (84-84).
L’incubo israeliano dal campo finisce con il canestro di Blu ad inizio supplementare ma la difesa di Shivek scricchiola sotto i colpi del Mago, che carica di falli gli avversari e fa 88-87 dopo un giro di lancette. Mancinelli corona la lunga rincorsa Azzurra con i punti del sorpasso (89-88). La tripla dello specialista Pnini complica le cose (93-89) ma c’è ancora la forza di reagire con la combinazione spettacolare Mancinelli-Bargnani (93-93). Allunga Green ma Cinciarini non molla (95-95) e quando Israele perde palla sulla rimessa sia Bargnani che Gallinari hanno la possibilità di vincere la gara. La palla non entra ma il Mago commette fallo su Green. L’avellinese sente la pressione ma un solo libero basta per vincere la gara. (com stampa)
Il tabellino
Italia-Israele 95-96 d1ts (26-27, 15-22, 19-30, 24-5, 11-12)
Italia: Maestranzi, Carraretto (0/1), Mancinelli 16 (8/11), Bargnani 26 (7/12, 3/7), Gallinari 19 (8/13, 1/7), Mordente 5 (1/1, 1/2), Cinciarini 5 (1/1, 1/2), Belinelli 6 (0/2, 2/3), Cusin, Datome 3 (1/1 da tre), Renzi ne, Hackett 15 (2/6, 2/4). All: Pianigiani
Israele: Ohayon 4 (1/2), Nissim 7 (1/2, 1/3), Naimy ne, Blu 17 (4/6, 3/4), Pnini 22 (3/4, 3/4), Mekel 3 (1/6, 0/2), Burstein, Eliyahu 16 (8/14), Halperin 10 (2/7, 2/7), Kadir 10 (3/4), Green 7 (2/2), Kokia ne. All: Shivek
Note
Italia: T2 27/47; T3 11/26, Tl 8/10; Rimbalzi 39; Assist 20
Israele: T225/47; T3 9/20, Tl 19/27; Rimbalzi 31; Assist 22
Usciti 5 falli: Kadir (Israele)
Arbitri: Zurapovic (Bosnia Herzegovina), Kalpakas (Svezia), Makhlin (Russia)