Eurochocolate 2010

Da Sorelleinpentola

"C’è un fascino indescrivibile nel maneggiare anonimi blocchi di copertura grezza, nel grattugiarli a mano nei grandi paioli di ceramica – non uso mai il miscelatore elettrico – e dopo nel sciogliere, mescolare, provare ogni mossa accurata con il termometro per lo zucchero fino a quando si raggiunge la giusta gradazione di calore per ottenere la trasformazione".
Joanne Harris, Chocolat
Cos'è per me il cioccolato? Esattamente quello che avete appena letto.
E' qualcosa da cui partire ed è contemporaneamente qualcosa da costruire.
Sciogliendo, lavorando, scavando, grattugiando, mescolando, fondendo.
E' qualcosa di altamente sensuale, con il suo profumo delicato che può trasformarsi con poco in speziato e travolgente.
10 giorni dedicati al cioccolato. Ecco cosa potrebbe farmi impazzire, penso. E invece.
Eurochocolate. Come preferire una splendida città ad una commercialissima e banalissima fiera del, ahimè, cioccolato.
Le aspettative sono alte. Sarà per la comunicazione efficace, sarà per "il tanto parlarne", sarà per le ondate di persone che riesce a muovere da tutta la penisola.
Decisamente troppo alte. Vi racconto cosa non vi siete persi.

1. Stand di diverse aziende, piemontesi, umbre, toscane, tutte con i medesimi prodotti. La cioccolata in tazza, la crema spalmabile, le tavolette al latte, quelle fondenti e quelle bianche. Per i più esigenti, gusti "speziati" con peperoncino (ormai la vendono anche al discount), sale, zenzero, caffè.
-Mi chiedo dova sia l'originalità-

2. A parte uno stand che vende prodotti di media qualità ad un prezzo decisamente buono, il costo di ogni singola scaglia di cioccolato è fuori da ogni logica. 
Premesso che non esiste assaggio gratuito presso alcuna azienda, ogni pralina varia dai 50cent ad 1,50€, per arrivare a tavolette di cioccolato speziate in vendita a 5€ per 35gr.
Geniale la minitavoletta inscatolata, che sembrerebbe da 100 gr e invece è meno della metà.

3. Sulla qualità impossibile esprimersi. Dovresti comprare tutto, non essendo previsti assaggi.

4. Unica nota positiva, il Teatro del Cioccolato. Positivo per i primi 10 minuti. Perchè, attenzione, ogni 15 minuti ripete la medesima lezione "Come preparare la vostra pralina ripiena di ganache al caffè".
Ora, io dico. In una giornata intera, che cosa ti costa intrattenere gli "ospiti" con diverse lezioni? Considerando che la gente entra e ha piacere di rimanere in un posto caldo (la temperatura di Perugia era quella di Cortina a Natale), varia un po il programma. No. Credo di aver imparato a memoria ogni gesto del maitre chocolatier. Perugina, ovviamente (fiera assolutamente poco sponsorizzata, l'Eurochocolate...).

5. Presenti, Giovanni Rana con i suoi tortelli al cioccolato, Lindt con i suoi cioccolatini di punta e un concorso "Maitre chocolatier per un giorno", Toblerone, Caffarel, Milka con la Ruota Panoramilka.

Mulino Bianco con la riedizione limitata del Soldino, Perugina con i suoi Baci, che non stancano mai.

Assente Ferrero, ma presente in ogni dove, la magica Nutella.

Circondata da cioccolato ovunque, ho sentito la mancanza della cioccolata.
Avevo voglia di spatole, fiumi di cioccolato, fontane create ad hoc, fondue bollenti in cui immergere i biscotti, personaggi vestiti a tema, canzoni tipicamente dolciastre, proiezioni di Chocolat, Lezioni di Cioccolato, Come l'acqua per il Cioccolato, Grazie per la Cioccolata, Willy Wonka e la sua fabbrica. Ecco, forse nella mia testa malsana mi sentivo un pò Charlie.
Avevo in mano quel biglietto dorato tanto atteso e sognavo di entrare nel magico mondo del cioccolato. Ma di Willy Wonka e di Oompa Loompa nemmeno l'ombra.
Un consiglio. Visitate Perugia, città incantevole e magica, con le sue stradine, le sue mille scalette, gli ascensori che portano su nel centro, le tantissime chiese, i vicoletti incantati e silenziosi e gli accenti simpatici e divertenti. E il cioccolato, continuate a comprarlo in negozio.


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