E’ finita quindi con una galoppata del Barcelona l’Eurolega 2010, chiusasi come al solito con una Final Four bellissima: sempre un evento a tutto a tondo ed una festa per i quasi 15.000 tifosi ed appassionati giunti a Parigi da ogni angolo del Continente.
Ha vinto la squadra più forte, la squadra più… squadra, dimostrando una volta di più che non sempre mettere insieme dei grandissimi giocatori basta a vincere. Partiamo dai vincitori morali di queste Final Four: il Partizan! Esempio a livello mondiale per gestione di un club professionistico sportivo; e poi diciamocelo, sarà l’acqua di Belgrado, o la bacchetta magica di Vujosevic, ma questi ragazzi hanno davvero qualcosa di speciale dentro.
Anche il Cska ha dimostrato che l’esperienza spesso conta più del talento: con una banda di “vecchietti” coach Pashutin ha rischiato di fare lo sgambetto al Barcelona restando in gara fino a un minuto e mezzo dalla sirena finale.
I complimenti vanno ad ogni modo anche all’Olympiacos, nella speranza che il presidente Angeloupulos non smetta di investire, mantenendo inalterata l’ossatura di questo roster, con il quale si toglierà sicuramente altre soddisfazioni.
Chiudiamo infine con un tributo al Barça: probabilmente la squadra più gradevole da vedere in attacco, e più solida in difesa (assieme al Partizan, che però non ha gli stopper dietro). Tre menzioni sono quantomeno obbligatorie: Xavi Pascual, coach giovane ma che ha già dimostrato di valere la panchina in cui siede; Juan Carlos Navarro, che aggiunge anche il premio di MVP della finale al suo già ricchissimo palmares personale; e Gianluca Basile che finalmente raggiunge il traguardo inseguito una vita e solo sfiorato in passato.
Qui sotto le immagini dedicate proprio a Re Juan Carlos, talento tra i più puri del basket mondiale.